Aggiornato il Dicembre 31, 2009 da Il Guru dei Film
La seconda avventura del cacciatore di vampiri Blade lancia il regista Del Toro nell’olimpo dei grandi.
Blade, il cacciatore di vampiri detto il "diurno", è in cerca dell’amico Whistler, creduto in un primo momento morto, trasformato in vampiro e tenuto prigioniero dalle creature della notte. Blade riesce a liberare Whistler e prestargli le prime cure, nel frattempo un manipolo di succhia-sangue penetra nel nascondiglio del diurno eludendo le difese di Scud, il giovane collaboratore di Blade. Si tratta degli emissari della razza vampira che chiedono di stringere un patto e unire le forze per combattere una nuova minaccia: Jared Nomak, un potente essere mutato in grado di trasmettere un virus letale per ogni forma di vita, vampiri compresi. Blade accetta la momentanea alleanza e si unisce all’Emobranco, una squadra-elite di vampiri addestrata per combattere.
Dopo l’esordio in sordina di "Cronos" (1993), la travagliata produzione di "Mimic" (1997) e la splendida ma poco vista ghost-story "La spina del diavolo" (2001), Guillermo Del Toro approda con "Blade II" nel giro che conta, il budget a disposizione è importante (poco più di 50 milioni di dollari), il regista non fallisce l’occasione e rivela un talento che segnerà l’intero decennio con opere sempre più personali e visionarie: "Hellboy" (2004), "Il labirinto del Fauno" (2006), "Hellboy II: the golden army" (2008). L’autore di origini messicane è, con buona pace degli illustri Sam Raimi-Wachowski bros-ecc., il migliore artefice del cinema fantastico del nuovo millennio coniugato con l’estetica comic-book, il linguaggio dei video-game e gli ultimi ritrovati tecnologici: "Blade II" ne è la sintesi perfetta, una bomba atomica esplosa in maniera incidentale dentro i confini dell’horror vampiresco.
"Blade II" è la conferma che i sequel possono superare l’originale, "Blade" (1998) resta un piccola pietra miliare dei cinecomix, una pellicola innervata da una carica action strepitosa imbevuta di riferimenti tratti direttamente dalle tavole dei fumetti americani, il personaggio Blade nasce sulle pagine de "La tomba di Dracula" della Marvel, e dall’animazione nipponica nella quale Del Toro attinge a piene mani: nessun altro era riuscito in precedenza a evocare con tale forza le composizioni triangolari di Frank Frazetta, gli scenari di Mike Mignola (influenza che esploderà negli adattamenti live-action di Hellboy) e il dinamismo degli anime di Yoshiaki Kawajiri ("Ninja Scroll"). La vicenda viene trasferita nei paesi dell’est, a Praga, dove vengono organizzati i set per abbattere i costi di produzione, durante la lavorazione Snipes si infortuna al ginocchio e la pausa del recupero costringe ad allestire anche nuovi teatri di posa a Los Angeles, l’atmosfera è "riscaldata" da una fotografia ambrata curata dal messicano Gabriel Beristain ("Blade Trinity").