Aggiornato il Ottobre 6, 2017 da Il Guru dei Film
Nelle sale italiane il sequel dell’anno!
Abbiamo visto in anteprima il nuovo Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve che, sotto la supervisione e la produzione di Ridley Scott, riesce nell’impresa davvero ardua di non far rimpiangere l’originale.
Un gran bel film e soprattutto, cosa davvero rara, un sequel di un cult come Blade Runner del 1982 diretto da Ridley Scott, che non esce perdente dal confronto con il suo predecessore illustre.
Questo è Blade Runner 2049 del regista canadese Denis Villeneuve che è riuscito nel difficile progetto di realizzare un’opera fedele alle atmosfere nate dal romanzo di Philip K. Dick (Il cacciatore di androidi), aggiungendo elementi innovativi senza rinnegare il proprio stile.
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Siamo dunque nel solco della fantascienza più d’atmosfera che d’azione, dove la dilatazione spazio-temporale è la condizione ideale per creare la suspense e allo stesso tempo dar modo allo spettatore di riflettere sulle tematiche dominanti.
Non mancano certo in Blade Runner 2049 gli effetti speciali, le scene d’azione e le “trovate” visive in cui il citazionismo e l’omaggio al film originale è più esplicito, ma se qualcuno cercasse nella pellicola di Villenueve il puro intrattenimento da action-movie rimarrebbe forse deluso.
Il trailer di Blade Runner 2049 nelle sale italiane dal 5 ottobre
Nelle oltre due ore e 40 del film, scritto da Hampton Fancher e Michael Green, si assiste ad un lento ma continuo sviluppo del tema del “doppio“, un tema figlio (è proprio il caso di dirlo) delle contaminazioni uomo-macchina al centro anche del primo famoso adattamento.
Il cuore narrativo intorno al quale ruota tutta la vicenda è, infatti, a nostro parere, la fragilità di ogni confine e di ogni definizione di reale e irreale: coppie di amanti, padri e figli, gemelli clonati, mondi ed extramondi, tutto si fonde e si confonde in un’affascinante rappresentazione di un alter ego futuribile ma di fatto già presente.
In questo scenario, scandito da una colonna sonora minimale e disegnato da una fotografia vintage, si muovono alla grande tutti i componenti del cast.
Ryan Gosling è perfetto nei panni dell’agente K (cacciatore di replicanti “ribelli”) che racchiude in sé tutte le contraddizioni del suo essere, ed è l’indiscusso protagonista di tutto il film, almeno fino a quando non compare sulla scena anche Harrison Ford, il mitico Rick Deckard.
Il padre di tutti i Blade Runner riesce nel miracolo di non cadere nella macchietta o nella parodia di se stesso, ma partecipa con classe e ironia ai momenti più intensi della parte conclusiva del film.
Inappuntabili anche Robin Wright, Sylvia Hoeks, Jared Leto e la conturbante, bellissima ed eterea Ana de Armas la cui battuta finale colpisce al cuore per nella sua semplicità.
Blade Runner 2049 è un lavoro sicuramente degno del nome che porta e qualcosa di più di un sequel: in questo si nasconde forse l’unico rischio e appunto che ci sentiamo di muovere al film e cioè il timore (confermato da un paio di passaggi…) che gli autori possano farsi ingolosire e tentare la strada di ulteriori capitoli…
Intanto… godiamoci il film in sala. Buona visione!!
Paolo Piccioli