Aggiornato il Gennaio 28, 2014 da Il Guru dei Film
Il ritorno del leggendario Capitan Harlock in una nuova avventura in computer grafica.
Anno 2977, dopo avere abbandonato la Terra, l’umanità si è propagata nell’universo divenuto il dominio della Gaia Sanction, un’entità di potere corrotta e malvagia. Solo un uomo solitario, il Capitan Harlock, insieme all’equipaggio dell’astronave pirata Arcadia rappresenta con i suoi attacchi e sabotaggi la speranza di un futuro migliore per gli uomini. La Gaia Sanction ha pronto un piano per sferrare il colpo decisivo al pirata Harlock: infiltrare una spia nell’equipaggio dell’Arcadia.
Sedimentato nei ricordi di molti riesplode l’interesse per uno degli eroi manga più amati degli anni 70, il ritorno in grande stile del pirata dello spazio Harlock è un film che rappresenta il maggiore sforzo produttivo della Toei Animation, leader di riferimento dell’animazione giapponese, un’avventura in computer grafica digitale (in 3D) di alto livello, spettacolare e con spunti di riflessione profondi. Bisogna mettere in chiaro che siamo di fronte a un’opera differente rispetto alla serie animata storica per cui è conosciuto il personaggio: “Capitan Harlock” versione 2013 è un vero e proprio reboot, un restyling moderno e accattivante che può lasciare interdetti i più nostalgici. L’essenza del capitano Harlock resta potente ed immaginifica, forse diversa, ma si tratta di un nuovo corso e, dopo decenni, non poteva essere altrimenti.
“Capitan Harlock” svela quasi da subito la prerogativa, per certi versi discutibile ma coraggiosa, di lasciare il mitico Capitano in una posizione secondaria rispetto ad altri personaggi, in particolare si staglia la figura del giovane e intrepido Logan a reggere la maggior parte della vicenda, il ragazzo che viene arruolato nelle file della Arcadia nel bel prologo. Niente paura, Harlock ha cosi modo di accrescere la sua aurea carismatica, ogni qual volta compare è un tuffo al cuore, il pirata dello spazio non è mai stato così dark e incombente, a riflettere un simbolismo di lacerante romanticismo che si fa carico dell’arroganza e stupidità umana che vede nella Gaia Sanction l’emanazione più diretta ed esplicita. Ma “Capitan Harlock” va ben oltre al confronto tra buoni e cattivi, riprende in qualche modo i temi universali (in tutti i sensi) del maestro Leiji Matsumoto (il creatore della serie originale) sul destino dell’umanità e il concetto del tempo e dello spazio. Se la storia che verte sulla (vera) sorte della Terra è affascinante non si può dire però lo stesso sul piano della sceneggiatura, anche troppo farraginosa e sbilanciata su sviluppi non sempre coinvolgenti, il riferimento è la sotto-trama del rapporto di odio-amore tra Logan e il fratello Ezra, il comandante in capo delle forze armate della Gaia Sanction.
Ezra è il villain della pellicola, non all’altezza dei suoi avversari, non è bastato costruire il fitto retroterra di flash-back per renderlo un personaggio memorabile, anzi, tutte queste sequenze appesantiscono la pellicola che ha comunque un gran pregio, dopo pochi minuti infatti uno si scorda per paradosso di stare di fronte a un film in computer grafica. Molto meglio il fratello Logan, una personalità più sfaccettata e avventuriera, eccellente il suo costume, per non parlare di Harlock che è fantastico, ultra-dark, i volti dei personaggi non hanno la smania di riprodurre con fedeltà l’anatomia umana e questo è un bene, del resto succede(va) negli stessi manga/anime. Bellissimi i personaggi femminili del film, nelle filiforme tipiche e suadenti di Matsumoto, la bionda Kay e, soprattutto, l’aliena nibelunga che gestisce la Dark Matter, la forza oscura che impregna la Arcadia e lo stesso Capitan Harlock, è una creatura quasi poetica che vale la pena conoscere. Il personaggio di Yattaran è un altro riferimento a uno dei compagni storici del capitano.
Pur nella sua importante durata la pellicola ha subito dei tagli per la riduzione cinematografica, alcuni passaggi in effetti non sono chiari, a scapito della narrazione mentre lo spettacolo (visivo) su vasta scala non sembra subirne le conseguenze, ricco di scontri tra navi spaziali, non potevano certo mancare, e armi gigantesche di distruzione di massa. Non si può non menzionare la nave Arcadia, altro vero personaggio del film, come il suo padrone subisce una metamorfosi oscura, sembra uscita da un (alien)incubo di H.R.Giger, composta da materiale nero organico e sbuffante di influssi maligni ad ogni suo passaggio, gli interni sono un crogiolo di tetro cyberpunk e decadenza ottocentesca. Gran finale con passaggi toccanti a sfondo ecologista che lasciano aperte, con un colpo di scena (anche troppo svelato in giro ma che qui non diremo), eventuali nuove avventure. Da vedere al cinema.
Titolo Originale:”Space Pirate Captain Harlock”
Paese: Giappone
Rating: 7/10