Casino Royale, la sfida di Daniel Craig

Aggiornato il Gennaio 5, 2007 da Il Guru dei Film

ImageIl biondo attore inglese riesce nell'impresa di reinventare James Bond riportando il personaggio alle durezze delle origini e dei primi film con Sean Connery. Dopo l'era patinata di Roger Moore e Pierce Brosnan, 007 si rimette in linea con le nuove regole dell'action movie formulate da John Woo, Quentin Tarantino e dal Matt Damon di 'The Bourne's Identity'.


C'e' poco da dire: Daniel Craig ha dimostrato di avere davvero la stoffa del duro. Accettare di di diventare il nuovo James Bond, il piu' amato e famoso agente segreto della storia del cinema, per lui e' stata un sfida di quelle che possono distruggere una carriera. La scelta dell'attore inglese biondo e dal fascino massiccio e spigoloso e' stata accolta da un fuoco di sbarramento di polemiche e perfino pettegolezzi sulla sua presunta omosessualita'. Il fatto e' che con il regno di Roger Moore prima e, soprattutto, quello di Pierce Brosnan (i suoi film sono quelli che hanno incassato di piu' dell'intera serie) 007 era diventato una sorta di gentleman-playboy coinvolto in avventure piene di effetti speciali e improntate a un divertimento senza tensione.
Nel frattempo pero' John Woo e Quentin Tarantino avevano completamente riformulato le regole del film d'azione mentre Matt Damon con il suo Bourne's Identity portava i film di spie verso una prospettiva piu' sporca di rinnovamento.
La produzione, che è ancora in mano agli eredi di Broccoli, ha deciso dunque che era venuto il momento di tornare alle origini. E cioe' agli esordi di Sean Connery. Il suo primo 007 fu descritto cosi' dal Vaticano: 'una pericolosa combinazione di violenza, sadismo e sesso'. Una descrizione che calzava perfettamente con il Bond  di 'Dalla Russia con amore' e calza perfettamente con quello di Craig.
Casino Royale e' un film che toglie toni e colori patinati e riporta Bond al suo duro lavoro. Che e' quello di uccidere i suoi nemici. Anche a mani nude. Non per niente questo e' il primo romanzo di Victor Fleming ed e' in questa avventura che ottiene il doppio '0', cioe' la licenza di uccidere. Tanto per dire, a un barman che gli chiede indicazioni sul Martini cocktail risponde: 'ti sembro uno cui gliene possa importare?'. Ovviamente non mancano gli inseguimenti ai quattro angoli del mondo, belle donne (il Bond di Craig ha una certa predilezione per le mogli di altri uomini), effetti speciali e diavolerie di ogni genere. Ma l'impressione che resta e' quella di una rifondazione. E Daniel Craig ha vinto clamorosamente la sua sfida.
Attorno a lui un ottimo cast di attori europei con in testa Judi Dench nel ruolo di M, la bellissima e francese Eva Green, il bravissimo cattivo danese Mads Mikkelsen e il promettentissimo Sébastien Foucan, uno che davvero non passa inosservato.

Paolo Biamonte