Aggiornato il Gennaio 10, 2013 da Il Guru dei Film
Il film che i Wachowski hanno scritto e girato insieme a Tom Twiker mette insieme sei storie ambientate in epoche che vanno dal 19mo secolo al 2321. Un cast stellare con Tom Hanks, Halle Berry, Jom Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Susan Sarandon, Hugh Grant impegnati in più ruoli e spesso difficili da identificare.
Ambizioso. E’ l’aggettivo più usato, non a caso suggerito anche dalle note di produzione, per definire Cloud Atlas, il nuovo film da 172 minuti firmato da Lana e Andy Wachowski insieme a Tom Twiker, il regista tedesco de Il Profumo.
Il film è essenzialmente una sfida. Una sfida ai meccanismi del mercato (è una produzione indipendente con un budget degno degli studios), della realizzazione (Twiker e i Wachowski hanno girato tre episodi ciascuno in location diverse), al racconto tradizionale (la struttura non rispetta alcun meccanismo cronologico, gli attori interpretano più ruoli, gli episodi sono legati l’uno all’altro da link non sempre espliciti), all’idea stessa di concedere allo spettatore la possibilità di afferrare il senso complessivo di ciò che vede.
Già una sfida è rappresentata dalla decisione di trasformare in un film il monumentale romanzo di David Mitchell (L’Atlante delle Nuvole, Frassinelli).
Cloud Atlas è composto da sei storie ambientate in sei epoche diverse che, al contrario del libro, non vengono raccontate in ordine cronologico.
C’è un avvocato che nel’ 800 si batte contro la schiavitù, un giovane compositore bisessuale che negli anni ’30 ha un conflitto con un celebre autore per cui lavora, una giornalista d’inchiesta che negli anni ’70 indaga sulla costruzione di un reattore nucleare, un gruppo di anziani che, ai giorni nostri, fugge da un’istituzione dove erano ricoverati, un clone umano che nella Seul del 2014 scopre l’amore e attraverso questo i semi della rivolta, un ribelle che nella Terra del 2321 ormai tornata all’Età della Pietra si unisce ai sopravvissuti di una civiltà tecnologicamente sofisticata per combattere l’ elite al potere.
I Wachowski hanno diretto l’episodio ambientato nell’800 e i due del futuro.
Dando per scontati temi come la ricerca della propria identità e della libertà, è davvero difficile districarsi nella giungla di segni di questo film che spinge a riflettere come le azioni individuali possano avere effetti sul futuro e sul passato, sulla reincarnazione, sulla psicoanalisi, su concetti legati al misticismo, religioni e filosofie orientali.
La sfida di cui si parlava prima è quella di inserire contenuti così rilevanti in una narrazione che mescola epoche, personaggi e spunti e si affida anche alla pura suggestione delle immagini che in alcuni casi sono di straordinaria potenza visionaria.
In questo meccanismo va inserito anche l’uso di un cast all star con Tom Hanks, Halle Berry, Jom Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Susan Sarandon, Hugh Grant. Tutti gli attori interpretano più ruoli e intervengono nei sei episodi in diverse, per dir così, reincarnazioni. Per lo spettatore il gioco è riconoscerli prima dei titoli di coda. Un’autorevole candidatura per l’Oscar per costumi e make up.
Paolo Biamonte
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