Aggiornato il Ottobre 25, 2013 da Il Guru dei Film
Luc Besson dirige una black comedy con un cast all star. Il pentito di mafia Giovanni Manzoni è un italo-americano che gode del programma di protezione dei testimoni, a seguirlo nei continui spostamenti in località segrete è l’intera famiglia composta da moglie e due figli adolescenti.
La famiglia si trasferisce questa volta in Normandia, con false identità e sotto l’occhio vigile degli agenti FBI, in un piccolo villaggio dove iniziare una nuova vita. Per i Manzoni è difficile adattarsi agli usi di provincia e ancor di più tenere a freno la loro vera natura criminale. Intanto alcuni killer della mafia sono sulle tracce dei Manzoni per eliminarli.
Luc Besson ha le spalle coperte da almeno due decenni di successi e notorietà, il guru indiscusso del cinema francese si permette un film sulla carta folle, sovraccarico di luoghi comuni, non meglio identificabile visto che la direzione principale è la (dark) comedy ma “Cose Nostre – Malavita”, notare il titolo italiano infelice, salta dal film comico, al genere gangster e d’azione con grande disinvoltura. Besson omaggia il cinema gangster (italo)americano con un’operazione quasi meta-cinematografica coinvolgendo pezzi da 90 come Martin Scorsese, nella lista dei produttori, e Robert De Niro, l’attore nella parte del gangster che ha vuotato il sacco e in fuga dalla sua stessa gente, desiderosa della vendetta, si autocita in una sorta di sdoppiamento nella sequenza in cui viene proiettato in una sala di provincia il film “Quei bravi ragazzi”. Lo spunto è il libro di Tonino Benacquista ma il film è modellato sul gusto e i tempi di Besson che firma anche la sceneggiatura.
“Cose Nostre – Malavita” è prevedibile nel suo svolgimento ma vuole esserlo, l’attenzione viene posta su una famiglia in apparenza ordinaria, in realtà pericolosa e poco raccomandabile, il tutto è stemperato con ironia e gags comiche, molte delle quali in puro stile slapstick, degne di un fumetto, molto riuscite e che giocano sui luoghi comuni intorno ai criminali. La cosa simpatica è che a uscirne con le ossa rotte sono i conterranei del regista, i francesi sono tutti goffi, brutti, sempre un passo indietro ai brillanti e scafati componenti della famiglia che non esitano a ricorrere a scorrettezze e “trucchetti” del mestiere. Tutta la prima parte del film verte sulla contrapposizione culturale dei nuovi arrivati con gli abitanti locali, un susseguirsi di incidenti, incomprensioni e (anche) violenze assortite, sempre e comunque con il sorriso sulle labbra.
Besson quasi si fa prendere la mano, si vede che è a suo agio, già nel sottovalutato “Adèle e il mistero del faraone” aveva mostrato un tocco di leggerezza surreale fuori dal comune, in “Cose Nostre” gli viene incontro un cast stellare a pieni giri, De Niro da qualche tempo sembra essersi ripreso, anche fisicamente, non ha alcun problema a parodiare i ruoli da gangster che lo hanno reso una leggenda, bravo e divertente nella parte del padre di famiglia Giovanni Manzoni. Da non perdere i vari flash-back del personaggio, la cosa migliore resta la complicità con la moglie interpretata da Michelle Pfeiffer. La bionda attrice non si preoccupa del tempo che passa, ancora affascinante e con molte rughe in più, appare divertita e brillante nel ruolo della moglie che resta fedele al fianco del compagno che ha scelto, un criminale dal cuore d’oro. I personaggi dei due figli della coppia sono ben scritti e divertenti: la bellissima bionda Dianna Agron e il dritto ragazzino di John D’Leo, non mancano di essere riprese le loro esilaranti avventure con i nuovi compagni di scuola.
Attenzione per gli estimatori del Besson dei primi anni 90, a tratti, le sequenze d’azione che ricordano i fasti di “Nikita” e “Leon” tornano a infiammare il finale con armi, sparatorie, esplosioni e morti ammazzati. “Cose Nostre” in fondo è sottilmente violento, seppure troppo pieno di elementi caricaturali per prenderlo sul serio, contrario con l’ordine prestabilito (la cittadina francese e i suoi ordinari abitanti) e dalla parte di eroi assassini e criminali. Anche l’agente speciale interpretato dal solito ottimo e sornione Tommy Lee Jones, in fondo, trasmette senza ammetterlo simpatia per i Manzoni. La conclusione è potenzialmente aperta a un sequel. Gustoso.
Titolo Originale: “The Family”
Paese: U.S.A/Francia
Rating: 7/10