Aggiornato il Gennaio 21, 2010 da Il Guru dei Film
Esce direttamente in home video il sequel di "Crank" con protagonista Chev Chelios, l’adrenalinico eroe ancora in corsa contro il tempo per le strade di Los Angeles.
Chev Chelios non è morto, la sua pellaccia ora fa gola a un’organizzazione criminale che gli espianta il cuore e lo ricuce con un nuovo organo meccanico funzionante a energia elettrica. Chev vuole ritornare in possesso del maltolto ma deve fare i conti con un problema non da poco: il suo cuore artificiale è collegato a una batteria che necessita di continue scariche elettriche. L’uomo ha la vita appesa, in senso letterale, a un filo ma non si perde d’animo e inizia a inseguire Johnny Vang, un cinese fuggito con in mano una borsa-frigorifero.
A tre anni di distanza il primo "Crank" (2006), un’opera pazzoide influenzata dalla cultura videogame e dai fumetti più sboccati, può contare su una nutrita schiera di estimatori e un discreto ritorno commerciale che spinge i suoi artefici, con in testa la coppia di registi-sceneggiatori Neveldine-Taylor, a riunirsi per il sequel: "Crank: High Voltage", se possibile ancora più esagerato e delirante. Si inizia dalla caduta a terra di Chev da un aeroplano, il finale del capitolo precedente, l’uomo viene raccolto da una gang di cinesi che lo trasferisce in una sala operatoria clandestina; qui si entra subito nel climax irreale e buffonesco con un’operazione a cuore aperto, con tanto di organo pulsante, senza anestesia e Chev con gli occhi sbarrati che osserva la gente sputacchiare e rovesciare la cenere di sigaretta nelle sue viscere aperte.
Il cuore di Chev viene prelevato per essere impiantato a un decrepito capo delle triadi cinesi, Poon Dong interpretato da un patetico David Carradine in uno degli ultimi film prima della tragica dipartita in un albergo di Bangkok, un pretesto idiota per giustificare l’innesto di un organo artificiale che Chev deve mantere vivo con continue scariche elettriche, la nuova linfa vitale che nel primo "Crank" era rappresentata dall’adrenalina capace di scongiurare un avvelenamento. La saga "Crank" è un evidente omaggio alla serie dei videogiochi "Grand Theft Auto", densa di missioni da compiere e personaggi da incontrare/ammazzare/brutalizzare e cosi via. A rafforzare questa sensazione è la presenza delle mappe (autentiche fornite da google.map) di Los Angeles che evidenziano gli spostamenti del protagonista che ha ancora il volto imperturbabile di Jason Statham, attore ormai entrato a fare parte nel giro dei film d’azione che contano da diversi anni e inserito nel cast dell’attesissimo "The Expendables" di e con Sylvester Stallone.
Se il primo "Crank" è stata una divertente goliardata questo sequel lo ricalca in tutto e per tutto con la differenza che per stupire ora bisogna davvero inventarsene di tutti i colori, non sempre l’operazione riesce ma non mancano i momenti divertenti ed esagerazioni di ogni tipo, una su tutte: la sequenza di sesso di Chev con la compagna Eve nel bel mezzo di una corsa di cavalli all’ippodromo, chiaro riferimento a quella avvenuta nel film originale, con gli attori mezzi nudi e i genitali pixxellati come in un filmato porno censurato e l’aggiunta esilarante della ragazza che vede il membro di un cavallo passarle a pochi centimetri dal volto. La finezza in "Crank: High Voltage" è un optional.