Aggiornato il Ottobre 2, 2013 da Il Guru dei Film
Naomi Watts è la protagonista del biopic che, tra dramma e romanticismo, ricostruisce in modo molto tradizionale gli ultimi due anni di vita della Principessa.
E’ sempre difficile portare sullo schermo la vicenda di un’icona popolare.
Nel caso di Lady Diana Spencer la situazione è ancora più complicata per i contorni unici che ha avuto la sua storia, compresa la morte prematura nel famigerato incidente a Parigi, il 31 agosto 1997, nel Tunnel dell’Alma. Nello schianto della Mercedes inseguita dai paparazzi insieme a Diana morirono Dodi Al-Fayed, all’epoca suo accompagnatore, e l’autista Henry Paul.
Ufficialmente il responsabile della tragedia è stato indicato proprio in Paul, nel cui sangue c’erano dosi eccessive di alcool e tracce di psico farmaci.
Ma, come si sa, da più parti, compreso il padre di Al-Fayed, si è sostenuto che in realtà l’incidente sia stato provocato da un complotto che coinvolgerebbe il Servizio Segreto Inglese, l’MI6.
Diana – La Storia Segreta di Lady D di Oliver Hirschbiegel è un biopic sugli ultimi due anni di vita della principessa che in realtà si tiene alla larga da eventuali complotti e conseguenti ricostruzioni.
Piuttosto punta a raccontare come le vicende private abbiano influenzato la vita pubblica di una delle donne più conosciute e amate del mondo.
Al centro della trama c’è la turbolenta love story con il medico di origine pakistante Hasnat Khan, un professionista di origini e patrimonio comuni.
Ovviamente le differenze tra i due sono uno degli elementi determinanti di questa relazione che corre parallela alle apparizioni pubbliche di Lady D, una donna schiacciata dalle pressioni, protagonista del gossip internazionale (un’attenzione morbosa che le è costata la vita) ma che per il suo impegno umanitario veniva vista quasi fosse in odore di santità.
Stando al film, il povero Dodi Al-Fayed non rappresentava che una ripicca amorosa.
Una simile impostazione non può che spalancare le porte all’agiografia, possiamo anche dire alla prevedibilità di una vicenda per altro tra le più scandagliate della società moderna.
Naomi Watts è bravissima nella parte di Diana ma destreggiarsi tra la voglia di romanticismo e l’inevitabile atmosfera di dramma non è facile neanche per lei.
Paolo Biamonte
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