Aggiornato il Ottobre 1, 2009 da Il Guru dei Film
Il fanta-action con intenti sociologici prodotto da Peter Jackson che ha sbancato il box-office U.S.A.
Nei primi anni 80 un’enorme astronave aliena si posiziona immobile nei cieli di Johannesburg, Sudafrica, al suo interno una spedizione umana trova migliaia di esseri umanoidi denutriti e allo stremo delle forze.
Gli uomini trasferiscono gli extraterrestri in un quartiere della città denominato "District 9", la zona diventa presto un ghetto per gli alieni sfruttati da una multinazionale tecnologica che inizia una ricerca per la creazione di nuovi armamenti. Diversi anni dopo per smorzare la tensione tra umani e alieni viene stabilito di sfrattare le creature simili a "gamberoni" fuori città in un nuovo campo profughi, a capo delle operazioni di smistamento c’è Wikus Van De Merwe che insieme a una squadra speciale arriva nel fatiscente Distretto 9. Nel corso di una perquisizione l’uomo entra in contatto con una misteriosa sostanza distillata dagli alieni che gli provoca l’insorgere di strani sintomi.
Da sempre appassionato di effetti speciali il giovane Neill Blomkamp ha conquistato in breve tempo, negli ambienti della pubblicità, una solida reputazione di abile regista al servizio di marchi dalla fama mondiale, il grande salto verso il cinema lo deve però a un corto realizzato nel 2005 intitolato "Alive in Joburg": sono 6 minuti ambientati in Sudafrica con protagonista una razza aliena segregata che convincono Peter Jackson (Il ritorno del Re) a produrre un lungometraggio capace di sfruttarne le potenzialità con esiti spettacolari. Dopo avere accantonato (momentaneamente) la possibilità di arrivare alla regia della trasposizione live-action del videogioco Halo, per cui realizza tre corti legati al suo mondo, Blomkamp firma il suo primo film: "Discrict 9" ed è subito un successo.
District 9 è stato accolto, soprattutto in America, con ovazioni di critica e pubblico sperticate, è piaciuto il mix di intrattenimento spettacolare dai forti sottotesti politici, più tiepida una parte del pubblico europeo abituato al cinema impegnato su certi temi e schizzinoso quando l’azione diventa troppo roboante. Non è facile accontentare tutti ma District 9 quasi ci riesce con a disposizione un budget contenuto di 30 milioni di dollari e, come spesso accade, è la fantascienza il tramite per descrivere la realtà con una prospettiva dirompente. Nonostante all’alba del 2009 la metafora degli alieni, costretti in un ghetto come triste evocazione dell’apartheid, non possa sorprendere più di tanto, il film riesce a catturare lo spettatore sino a coinvolgerlo in un’avventura intrisa di humor e violenza che sfocia in una seconda parte scatenata, degna del migliore videogame-cinema degli ultimi anni che non risparmia emozioni sincere.