Dog bite dog (2006) di Soi Cheang

Aggiornato il Dicembre 13, 2007 da Il Guru dei Film

dog bite dogTit.originale: Dog bite dog (ingl.)
Paese: Hong Kong
Feroce e animalesca pellicola prodotta ad Hong Kong. Per chi ama le emozioni forti e il cinema di qualità.

Hong Kong, un giovane e poco ortodosso poliziotto ([[Sam Lee]]) è sulle tracce di un ferocissimo assassino ([[Edison Chen]]), immigrato cambogiano cresciuto come una bestia, forgiato sin dalla tenera età da combattimenti clandestini all’ultimo sangue.

A volte imbattersi in un film come "Dog bite dog" fa male, e tanto, a livello inconscio ovviamente, ma anche il corpo alla fine della visione può avere assimilato tutta questa violenza. Perché è di questo che si parla in "Dog bite dog", di (ultra)violenza morale, fisica, sociale, ambientale, tanto che ogni elemento viene travolto, e tutti i personaggi del film sono parte di un ingranaggio mostruoso e animalesco.

"Dog bite dog" ha un inizio straordinario, senza dialoghi, scandito da gesti primari (la famelica "fame" del killer all’interno della nave e al ristorante, ecc.), e dal sinuoso movimento della telecamera che porta lo spettatore, in un silenzio glaciale che atterrisce, sul luogo dove una vittima attende ignara di essere massacrata.

È il principio di un vortice di orrori e sopraffazioni che terminano solo con l’arrivo dei titoli di coda. Il concetto di bene e male si polverizza di fronte all’opera di [[Soi Cheang]] ([[Love Battlefield]]), i riferimenti a cui appigliarsi scompaiono, l’indignazione esplode accompagnata da continui assalti mortali alla cosiddetta coscienza etico-morale, quello che sembra inaccettabile e orribile non è niente rispetto a quello che sta per arrivare nel corso della pellicola.

Può sfuggire il senso di questa mostra delle atrocità, e il dubbio compare quando i protagonisti si scontrano emettendo "latrati rabbiosi" (chiaramente irreali), come in un sin troppo semplicistico confronto tra cani da combattimento, ma è la desolazione delle ambientazioni (discariche, quartieri degradati, arene da combattimento terzomondiste, ecc.) troppo simili al cuore nero dei personaggi e il destino della smarrita ragazza-stracciona ([[Welying Pei]]) che spingono il film sin sotto la pelle, tanto da provocare quasi fastidio.

Non è un film per tutti dato il carattere estremo, ma è girato con grande perizia tecnica, e ha delle interpretazioni a dir poco intense (si guardi lo spaventoso finale). Talmente violento da fare venire le lacrime. Ancora inedito in Italia, reperibile il dvd import. Strepitoso.

Rating: 9/10