Aggiornato il Maggio 31, 2012 da Il Guru dei Film
Jackie Chan nel sequel sulla tecnica del maestro ubriaco.
L’esuberante Wong Fei Hung si ritrova coinvolto in un losco traffico di manufatti preziosi, viene inoltre picchiato dagli uomini di un console straniero che, in segreto, dirige l’operazione criminale. I continui problemi causati dal figlio Wong Fei Hung portano il padre a ripudiarlo, in soccorso del giovane arrivano la matrigna e alcuni compagni, insieme affronteranno la causa di tutti i problemi: i malvagi uomini del console che dirigono con il pugno di ferro la vicina acciaieria.
Il film è l’incontro tra Jackie Chan, in ballottaggio con Bruce Lee per essere il più grande artista marziale di tutti i tempi, e di Liu Chia Liang (Lau Kar Leung), se non il più grande martial-art director di Hong Kong, quello più importante e storico, in poche parole un appuntamento imperdibile, incrinato dal dissidio avvenuto sul set tra i due celebri artisti. L’incomprensione ha generato un film non perfetto, sbilanciato nelle rispettive frazioni dirette da Liu Chia Liang, tutta la prima parte, e da Jackie Chan, non accreditato come regista, che invece dirige il finale dopo l’abbandono del set da parte del collega più anziano. Liu Chia Liang quasi come per sfida dirige lo stesso anno “Drunken Master 3”, un titolo non all’altezza del film in questione. I toni tipici da action comedy imposti da Liu Chia Liang si perdono nel finale di Jackie Chan in un turbine impazzito di pura azione, quasi slegato dal resto della pellicola. La storia risulta quindi incerta, spesso pretestuosa, la notizia buona è che il kung fu che si vede è, letteralmente, da urlo, con un Jackie Chan in forma strepitosa.
Molto divertente il prologo sul treno affollato e l’incontro-scontro tra Jackie Chan (Wong Fei Hung) e Liu Chia Liang, le due leggende si sfidano in un duello a colpi di kung fu sotto i vagoni e prosegue tra le fondamenta della banchina, Wong Fei Hung ignora che il generale Fu Wen Chi (Liu Chia Liang) non è un ladro ma un patriota che vuole sventare il trafugamento dei reperti storici del paese. I due si ritroveranno, uniti questa volta, in un successivo e gigantesco scontro all’interno di un ristorante preso, letteralmente, d’assalto da un’orda di avversari in un tripudio di salti e coreografie vorticose tra un piano e l’altro. Il cast regala altre emozioni visto che il padre di Wong Fei Hung è nientemeno che Ti Lung, il mitico attore concede solo la sua presenza, senza sfoderare tecniche di kung fu, protagonista di esilaranti equivoci e battibecchi con la moglie, la matrigna di Wong Fei Hung, interpretata da un’altra superstar: la sfortunata Anita Mui (A Better Tomorrow 3), morta a soli 40 anni nel 2003, una delle attrici più amate e rimpiante del cinema di Hong Kong.
Non collegato direttamente con il primo storico “Drunken Master” (1978) il film mette in evidenza la famosa tecnica della boxe ubriaca, e Jackie Chan è il suo più grande interprete, una lotta che può avere il massimo effetto con la massiccia somministrazione di alcolici, in uno dei primi combattimenti Wong Fei Hung affronta un manipolo di sgherri mentre Anita Mui gli lancia le bottiglie al volo da bere, un’altra scena memorabile, bisogna dire che tutti gli scontri del film sono di una categoria superiore, naturalmente senza wire-work (a parte un breve momento che salta subito all’occhio, nel finale) come nella tradizione dei due martial art director del film, ovviamente, Liu Chia Liang e Jackie Chan accompagnato dal suo fedele “Jackie Chan Stunt Team”.
Un capitolo a parte il finale di “Drunken Master 2”, un’incredibile e super-coreografata lotta all’interno di un’acciaieria, pare che la lavorazione di questi ultimi 20 minuti abbia impegnato la troupe per svariati mesi (fatto assolutamente anomalo per il cinema fast di Hong Kong), con Jackie Chan fresco 40enne in possesso di un’agilità fuori dal comune a scagliare colpi di una potenza unica. Il duello si riduce tra Wong Fei Hung e due temibili avversari, uno di questi è il fidato Ken Lo (membro del “Jackie Chan Stunt Team”) che sfodera un’incredibile e funambolica tecnica con i calci (volanti), un duello estremo che si spinge sin dentro i carboni ardenti (autentici) per uno dei più famosi stunt di Jackie Chan che può dare sfogo, ancora una volta, alla micidiale tecnica del maestro ubriaco in una girandola di colpi, per davvero, ubriacante. Standing ovation.
“Drunken Master 2” è stato di recente editato in italiano, all’estero (USA) è meglio conosciuto con il titolo “The Legend of Drunken Master”.
Titolo Originale: “The Legend of Drunken Master” (Intern.)
Paese: Hong Kong
Rating: 9/10