Dunkirk: 10 cose da sapere sul film

Aggiornato il Agosto 29, 2017 da Il Guru dei Film

Il 31 agosto Dunkirk arriva finalmente anche in Italia

Il nuovo film diretto da Christopher Nolan è stato definito senza mezzi termini un capolavoro assoluto dalla critica americana …

Arriviamo preparati all’appuntamento con Dunkirk, scoprendo alcune curiosità su uno dei film più attesi dell’intera stagione cinematografica 2017.

Nel cast oltre agli straordinari Tom Hardy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, James D’Arcy e Cillian Murphy, alcuni giovanissimi volti nuovi come Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney e nientemeno che Harry Styles, uno dei membri della boy band One Direction, per la gioia del pubblico teen.

Intanto cominciamo subito il trailer di Dunkirk

1) Con Dunkirk per la prima volta Christopher Nolan ha deciso di raccontare una storia vera. Una storia che inizia a fine maggio 1940, quando il Corpo di Spedizione Britannico, insieme alle truppe francesi e belghe indietreggia fino alla spiaggia di Dunkerque, al confine tra la Francia e il Belgio sulla costa della Manica, messo in fuga dall’avanzata tedesca. Dato il completo isolamento via terra di queste truppe, l’unica speranza di arrivare in Inghilterra era il mare.

2) L’evacuazione di Dunkirk fu un evento storico cruciale. Tutto ciò che oggi si celebra della Seconda Guerra Mondiale, in Gran Bretagna, Stati Uniti e nel resto del mondo, non ci sarebbe senza quei fatti storici. Se l’esercito inglese fosse stato sterminato o preso prigioniero, la Gran Bretagna avrebbe dovuto arrendersi e oggi probabilmente vivremmo in un mondo molto diverso. Non per niente, il sorprendente salvataggio dell’esercito inglese ha dato vita ad un’espressione che ormai fa parte del lessico culturale britannico, The Dunkirk Spirit, lo spirito di Dunkirk, inteso come una sorta di impavido coraggio e determinazione contro qualunque avversità.

3) Christopher Nolan riesce a coinvolgere al massimo lo spettatore, facendolo sentire direttamente sulla spiaggia o sulle imbarcazioni che attraversavano la Manica, oppure all’interno della cabina di pilotaggio degli Spitfire, grazie all’utilizzo della tecnologia IMAX. Il regista è stato il primo a usarla in un film come Il Cavaliere Oscuro e ha usato l’IMAX per tutti i suoi film successivi. Ma per Dunkirk ha deciso di allargare l’uso del formato panoramico, girando l’intero film alternando IMAX e 65 mm, una cosa che non aveva mai fatto prima. Perchè lo spirito epico del film necessitava di una rappresentazione visiva più ampia possibile.

4) Un’altra caratteristica dei film di Nolan è la scelta di catturare l’azione in diretta, evitando il più possibile effetti digitali e computer grafica. “Per me è sempre molto importante cercare di lavorare con cose e persone reali” afferma. “L’effetto finale è molto viscerale e coinvolgente e trascina il pubblico nella storia”.

5) La sfida logistica più ardua è stata la ricostruzione del molo di Dunkirk: un pontile in legno, stretto e lungo più un chilometro, che si inoltra nelle acque gelide della Manica. Quella spiaggia è unica e sarebbe stato impossibile ricreare la sua atmosfera altrove. Il molo non soltanto ne rappresentava il tratto distintivo, ma giocava un ruolo fondamentale nell’evacuazione, perché il mare è estremamente basso in quel punto e quindi sarebbe stato impossibile per le grandi navi militari raggiungere la riva. Inoltre, il risultato finale delle riprese dall’alto dei soldati che si affollano su quello stretto frangiflutti, nel film suscita un’emozione davvero indicibile.

Dunkirk: 10 cose da sapere sul film

6) Anche il meteo ha avuto la sua parte, con grande sorpresa della produzione che si augurava che a inizio estate il clima della costa francese sarebbe stato clemente. Parte delle riprese coincisero con l’anniversario dell’evacuazione: dal 27 maggio al 4 giugno. Eppure mentre i giorni più cruciali della vera evacuazione del 1940 furono segnati da un clima incredibilmente calmo, le riprese di Dunkirk sono state funestate da condizioni meteo terribili. In più di un’occasione, le onde tempestose danneggiarono parte del pontile, portando via diverse travi del molo appena ricostruito. Inoltre da quelle parti, il sole può anche uscire per un breve periodo ma poi, nel giro di pochi minuti, c’è nebbia ovunque. Paradossalmente, alcune delle migliori riprese sono proprio quelle girate nelle peggiori condizioni atmosferiche.

7) Il tempo non è stato l’unico problema durante le riprese sulla costa. La marea ha creato non pochi guai, proprio come era accaduto per l’esercito in fuga nel 1940. Christopher Nolan stesso ha confermato, “La marea – proprio come durante gli eventi originali del film – era un fattore importante in quanto le sue oscillazioni sono colossali”.

8) Prima di girare, si è dovuto rastrellare l’intera area per accertarsi che non ci fossero ordigni rimasti inesplosi sotto la sabbia in tutti questi anni. Secondo il produttore esecutivo Jake Myers, “Sapevamo che la nostra squadra degli effetti speciali avrebbe condotto delle esplosioni controllate nella zona e quindi dovevamo fare una ricerca attenta sul posto per assicurarci che non fosse rimasto nulla dalla guerra, neanche un proiettile ambulante. Fortunatamente, non è stato trovato nulla”.

9) Christopher Nolan è stato sempre insieme alla troupe anche nelle condizioni più estreme. “Chris non si ferma mai!”, ha dichiarato entusiasta Harry Styles. “Ogni volta che c’era una pausa era perché lui sapeva che qualcuno ne aveva bisogno. Non era seduto nella tenda al caldo a guardare tutto dal monitor. Era insieme a noi, al freddo.”

10) Christopher Nolan ha una cura per i dettagli maniacale. Per ricostruire fedelmente l’ambientazione storica, la produzione fra le altre cose, è arrivata fino a comprare su e-Bay tutte le riviste disponibili dell’epoca. Ancora Harry Styles ha raccontato: “Il primo giorno che ho indossato la mia uniforme, Christopher è venuto a controllarmi. ‘Hai gli stivali allacciati male’, mi dice. E poi mi spiega che i soldati britannici non allacciavano gli stivali incrociando i lacci, bensì ad anello. Avevano fatto una ricerca a 360 gradi su Dunkirk. È stato emozionante essere coinvolto in un progetto del genere, dove tutti lavorano verso la stessa meta”.

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