Aggiornato il Agosto 4, 2011 da Il Guru dei Film
L'adattamento live action sulle gesta dell'indagatore dell'incubo creato dalla Bonelli. Dylan Dog vive a New Orleans e di professione fa l'investigatore privato.
Un nuovo caso di omicidio lo riporta nel passato quando indagava su strani eventi paranormali, la ragazza che lo ha contattato infatti sostiene che il padre sia stato ucciso da un mostro. Dylan, insieme al suo aiutante, inizia un'avventura nei luoghi più oscuri della città popolati da licantropi e vampiri.
Le premesse non erano buone per un film americano dedicato all'eroe dei fumetti Dylan Dog, vuoi per i nomi di poco conto coinvolti, vuoi per una diffidenza più che giustificata nei confronti dei soliti produttori americani pronti, come succede spesso, a stravolgere la materia originale. Il film di "Dylan Dog" si è rivelato un film brutto e inutile, che disonora la ricorrenza dei 25 anni di nascita del fumetto, ancora nelle edicole con dignitosi dati di vendita, un pasticcio degno della peggiore produzione americana che riesce a fare arrabbiare tutti, non solo i fan dell'indagatore dell'incubo, anche chi è in cerca di un horror senza troppe pretese e divertente rimane deluso. Si può infierire da qualsiasi punto di vista, il protagonista è Brandon Routh che non ricorda manco da lontano Rupert Everett, come noto l'attore inglese fu preso come modello per le fattezze del personaggio, su questo si può anche passare sopra, peccato che il ragazzo sia provvisto pure di una fissità degna di un manichino, sarebbe perfetto per un eventuale "Maschera di Cera 2", il fisique du role è calzante (!).
Al suo fianco non c'è la spalla Groucho, prevedibile visto i problemi di sfruttamento d'immagine del vero Groucho Marx, in compenso c'è un ragazzetto che quasi subito si trasforma in zombi, con pietosa scenetta all'obitorio da due soldi, per una serie di gag sul fatto che non si sente morto ripetute in lungo e in largo che dovrebbero fare ridere. La pellicola sceglie un approccio ironico, leggero che non si avvicina mai alle atmosfere dei racconti letti su carta, ma su questo fronte è meglio lasciare perdere visto che il fumetto è solo un pretesto, un richiamo svogliato, anche se questo dovrebbe fare riflettere la casa editrice Bonelli sulla concessione dei diritti, a dir poco avventata. "Dyaln Dog" sembra la puntata allungata di un telefilm (fantastico) della fine anni '90, con effetti speciali risibili e una violenza all'acqua di rose, ideale per un pre-serale, molte recensioni scomodano "Buffy" per descrivere le sensazioni della pellicola ma dimenticano che il serial di Whedon ha fatto la storia ai suoi tempi, qui invece siamo nella mancanza totale di idee, di talento, di tutto.