Aggiornato il Marzo 20, 2009 da Il Guru dei Film
Un film scritto dagli autori di Sex and the City che illustra, come un manuale, le varie situazioni che spiegano perché una donna è respinta da un uomo. Con Jennifer Aniston, Drew Barrymore, Jennifer Connelly, Scarlett Johansson, Ben Affleck.
La verità è che non gli piaci abbastanza (He’s just not that into you) è un film che nasce da un libro che nasce da una battuta pronunciata in un episodio di Sex and the city. E’ una sorpresa che gli autori siano gli stessi, Greg Behrendt e Liz Tuccillo?
Siamo in pieno chick flicks style: il libro non è altro che una serie di capitoli che spiegano cose profondissime (ma attenzione però …) tipo: "se non ti richiama, non è interessato", "se non ti invita a uscire non gli piaci", "se non lascia la donna per te non ti ama" etc. La domanda è: che tipo di donna ha bisogno di leggere un libro per sapere queste cose? Quale uomo si può innamorare di una donna che deve consultare l’apposito capitolo del manuale della diabolica coppia Behrendt-Tuccillo per capire cosa pensi di lei un uomo che sparisce dopo il primo appuntamento?
Fa bene Manohla Dargis, giornalista del New York Times, a invocare Thelma e Louise.
Detto questo il film di Kwen Kwapis ha la sua forza in un cast femminile fortissimo, con Jennifer Aniston, Drew Barrymore, Jennifer Connelly, Scarlett Johansson e la rivelazione Ginnifer Goodwin, attrice finora prevalentemente vista in tv che al cinema è stata la prima moglie di Johnny Cash in Walk the line.
Diviso in capitoli, con una voce narrante, proprio come in Sex and the city, il film offre una serie di situazioni e figure tipo la moglie insoddisfata e tradita (la Connelly) che si sfoga riarredando la casa, la donna circondata da amici gay che non riesce ad allinearsi alle regole dell’era di Facebook, la seduttrice seriale (la Johansson), quella che non riesce a farsi sposare dall’eterno fidanzato (la Aniston), l’ingenua che sta sempre davanti al telefono a chiedersi perché non chiama (la Goodwin).
Va detto che le attrici sono una più brava dell’altra e che ciascuna di loro ha potenzialità superiori ai loro ruoli. E che, in un film al femminile, gli interpreti maschili, da Ben Affleck, a Bradley Cooper, Kevin Connolly e Justin Long, possono limitarsi al piccolo cabotaggio da commedia brillante.
Naturalmente alla fine non mancano gli spunti carini, perfino divertenti, le situazioni alla Feydeau, le occasioni di rispecchiarsi in situazioni da manuale che, in quanto tali, riguardano tutti.
Paolo Biamonte