Aggiornato il Ottobre 26, 2007 da Il Guru dei Film
Cate Blanchett torna a interpretare Elisabetta 1° d’Inghilterra, in un film poco attento alla verità storica, che racconta lo scontro navale con la Spagna e la morte di Maria Stuarda in una cornice scenografica di grande magniloquenza.
Elizabeth, The Golden Age è il secondo film che vede la strepitosa Cate Blanchett nel ruolo della regina che ha segnato la storia del sedicesimo secolo. Il regista è di nuovo Shekhar Kapur, che ha confezionato un’opera a dir poco magniloquente, quasi soffocata dallo sfarzo di scene e costumi. Solo una grande attrice come la Blanchett può riuscire a emergere da una simile cornice scenografica. E, soprattutto, riuscire a convincere il pubblico che sia una regina. La scelta di fondo della sceneggiatura è di non rispettare la verità storica. I due principali nemici di Elisabetta sono cattolici: la sorella, Maria Stuarda, regina di Scozia, interpretata dalla brava Samantha Morton, e il re Filippo di Spagna, che mette in piedi la più grande flotta mai vista prima, l’Invincibile Armata, per invadere l’Inghilterra. Maria finisce al patibolo, l’Invincibile Armata distrutta. L’eroe del film è Sir Walter Raleigh, una sorta di personaggio alla Douglas Fairbanks jr., che Clive Owen interpreta con convinzione. E’ lui l’unica debolezza della regina, che se ne invaghisce quando, tornato dall’America, le dice di aver chiamato Virginia un nuovo territorio, in omaggio alla verginità della sovrana, e le fa scoprire il tabacco, che Eilsabetta fumerà voluttuosamente. Quando Raleigh mette incinta la preferita tra le dame di compagnia della regina, Elisabetta diventa furiosa. Nella realtà Raleigh non ebbe alcun ruolo nello scontro navale. Nel film invece è il condottiero senza paura che decide la strategia, salta da una fune all’altra, combatte con la spada e si salva buttandosi in mare. Il film punta molto sugli aspetti romantici e sulle sequenze di battaglie navali, ma una delle scene più belle è la crisi di coscienza di Elisabetta dopo che ha mandato a morte la sorella Maria. Guardando Elizabeth, The Golden Age non si può non provare ammirazione per Cate Blanchett, capace di interpretare con la stessa disinvolta convinzione Bob Dylan e la regina d’Inghilterra. E di essere riuscita a non mettere fuori posto nemmeno un filo di quei costumi che sul set devono averle fatto passare un inferno.
Paolo Biamonte