Excalibur (1981) di J. Boorman

Aggiornato il Giugno 11, 2008 da Il Guru dei Film

ExcaliburTit.originale: "Excalibur"
Paese: U.S.A./Inghilterra

Il grande regista inglese John Boorman rivisita la leggenda di re Artù e i cavalieri della tavola rotonda.

Per sedurre la bella Igraine e acquisire il ducato di Cornovaglia il condottiero Uther ha bisogno dell’aiuto del misterioso Merlino che gli dona la spada del potere Excalibur, ma in cambio della vittoria il mago reclama il frutto della passione tra Uther e Igraine: Artù, il predestinato re di Camelot. Uther cade in un’imboscata ma prima di spirare conficca Excalibur in una roccia, Merlino affida il piccolo Artù a una nuova famiglia che gli nasconde le sue origini. Passano gli anni e il regnoè ancora senza un re, durante un raduno di cavalieri il giovane Artù estrae casualmente Excalibur dalla roccia, e come vuole la leggenda colui che riesce nell’impresa diviene il nuovo re. Tuttavia alcuni nobili si ribellano e iniziano una guerra contro Artù e i suoi fedeli, ma il giovane dopo avere dimostrato valore e coraggio in battaglia riesce a unificare il regno e formare l’ordine dei cavalieri della tavola rotonda. E’ solo questione di tempo e oscuri presagi si delineano presto all’orizzonte per Artù per colpa della sorellastra Morgana, dedita alla magia nera, e del tradimento della sua amata Ginevra con il valoroso cavaliere Lancillotto.

La leggenda di re Artù ha attraversato i secoli per merito, in buona parte, del racconto "[[Le mort d’Arthur]]" di [[Thomas Malory]] pubblicato nel 1485, una rielaborazione dei testi inglesi e francesi disponibili all’epoca sulle gesta del mitico re, figura cardine del cosiddetto ciclo bretone ancora oggi motivo di discussione intorno al fatto che sia realmente esistito o meno. Excalibur, la spada del potere, è da sempre legata ad Artù, cosi come il confidente mago Merlino e i cavalieri della tavola rotonda.

[[John Boorman]] prende ispirazione dall’opera di Malory per dirigere il film, probabilmente, più riuscito ed affascinante dedicato alle storie mitologiche delle isole britanniche, una sapiente combinazione di incanto e realismo che trova nelle foreste irlandesi, scelte per le riprese, l’ideale scenario naturale della vicenda.

La pellicola si apre con l’assedio di una fortezza a picco sul mare, è notte e i guerrieri di Uther, un giovanissimo [[Gabriel Byrne]] ("[[La fortezza]]", "[[Crocevia di morte]]"), si fanno strada tra le ombre verso una battaglia che sembra non avere un vincitore, solo l’intervento di Merlino, interpretato da [[Nicol Williamson]] ("[[Hamlet]]"), tramite un sortilegio riesce a eludere la sorveglianza delle guardie della fortezza che consente a Uther di raggiungere Igraine: la donna posseduta dall’uomo genera il futuro re di Camelot. In questi primi minuti sono bastati solo pochi accorgimenti, riguardanti i filtri della fotografia e un minimo impiego di effetti speciali (in pratica dei fumogeni), per immergere "Excalibur" in una dimensione fantastica-avventurosa e catturare immediatamente l’interesse.

Grande attenzione viene riservata alla costruzione delle scene di battaglia, concepite con realismo da Boorman che riprende i guerrieri in combattimenti estenuanti dato il peso delle corazze e la natura impervia dei fondali. La violenza è tangibile nei numerosi corpo a corpo che producono ferite sanguinolente e amputazioni degli arti, una messa in scena che ha scomodato paragoni con i film-guerrieri del maestro [[Akira Kurosawa]] ("[[Trono di sangue]]", "[[Kagemusha]]"). I cavalieri della tavola rotonda hanno comunque un aurea eroica grazie alle indimenticabili armature argentate, splendenti nei loro riflessi che emanano purezza e forza impavida.

Merlino riesce a controllare i poteri più misteriosi e consentire l’ascesa di Artù ma ignora la passione che travolge gli uomini e il loro destino, accade per la lussuria di Uther rivolta a Igraine ma anche l’attrazione di Artù verso Ginevra gli è incomprensibile, nonché foriera di sventure per la vita del suo re. "[[Excalibur]]" è intriso di un romanticismo fatale e doloroso che accompagna ogni scelta e gesta dei protagonisti, in particolare il triangolo amoroso tra Artù , Ginevra e Lancillotto è uno dei drammi sentimentali più celebri e tramandati nella storia.

La seconda parte del film si proietta nel fantastico puro, con picchi onirici che sfociano anche nel genere horror (l’albero dei cavalieri impiccati) e si concentra sul personaggio di Parsifal ([[Paul Geoffrey]]), uno dei cavalieri della tavola rotonda in cerca del sacro Graal in grado di infondere nuove energie al moribondo Artù e contrastare il potere maligno di Morgana (una giovanee bionda [[Helen Mirren]], futuro premio Oscar per "[[La Regina]]"). Il cruento finale, bellissimo e dai richiami pittorici, ha probabilmente influenzato le sequenze dei massacri iniziali del "[[Bram Stoker’s Dracula]]" di [[Francis Ford Coppola]].

"Excalibur" è un caposaldo del genere fantasy, ricco di sequenze memorabili (si pensi a quella celebre della spada che esce dalle acque di un lago, oppure la magnifica cavalcata sotto una pioggia di petali di fiori) diretto da un grande regista che ha segnato la storia del cinema con opere fondamentali ("[[Point blank]]", "[[Duello nel pacifico]]", "[[Un tranquillo week end di paura]]", "[[Zardoz]]") e reso ulteriormente epico da una colonna sonora potente, accompagnata da brani di [[Wagner]] e [[Carmina Burana]].

Rating: 9/10