Aggiornato il Dicembre 1, 2016 da Il Guru dei Film
Il regista Gary Ross dirige il premio Oscar Matthew McConaughey in Free State of Jones, una vicenda che si ispira a fatti storici realmente accaduti.
“Questa non è una storia sulla schiavitù, è una storia di ribellione, e per molti aspetti questi due termini sono all’opposto.”
E’ questo l’autorevole commento di John Stauffer, Professore di Storia della Civiltà americana all’Università di Harvard, su un evento divenuto poi famoso della Guerra di Secessione.
L’evento vede protagonista Newt Knight, un contadino anti-schiavista del Sud degli Stati Uniti, interpretato dal portentoso McConaughey, che durante la Guerra Civile guidò una rivolta che portò la Contea di Jones a separarsi dagli Stati della Confederazione. Dalle sue nozze con l’ex schiava Rachel nascerà la prima comunità di razza mista del dopoguerra.
Free State of Jones è dunque un action-drama dai toni epici, basato sulla sceneggiatura originale dello stesso regista, che grazie all’uso di flash-forward estende il respiro del proprio racconto oltre la singola vicenda, per farne in qualche modo un paradigma dell’intera storia americana e delle contraddizioni che l’hanno animata.
Attraverso un lavoro di ricerca e studio durato 10 anni, Ross si è progressivamente appassionato al personaggio del ribelle Newt Knight: “Newt era un individuo assolutamente unico e molto più avanti nel pensiero rispetto ai suoi tempi. Una volta capita la verità, non ha potuto più abbandonarla.” – così commenta il regista – “Era un combattente per la libertà in molti modi, e io mi sono totalmente innamorato di questo personaggio.”
Un personaggio che, ne siamo certi, farà appassionare anche i cinefili grazie ad una prova ancora una volta superba di Matthew McConaughey che a sua volta ha studiato a lungo la storia di Knight per immedesimarsi al meglio.
E la bravura dell’attore e dell’intero cast a partire dalla intensa Gugu Mbatha-Raw nei panni di Rachel, è il vero punto di forza del film di Ross che dopo Hunger Games e l’acclamato esordio con Pleasentville, si fa apprezzare anche per alcune scene di guerra ben girate.
Free State of Jones ha forse il difetto di essere eccessivamente dilatato nei tempi e compassato nei ritmi, ma il lavoro di Ross si conferma decisamente interessante e il film, secondo gli osservatori e i critici d’oltreoceano, ha buone possibilità di inserirsi nella corsa agli Oscar almeno in alcune categorie.
Paolo Piccioli