Fuga dall’inferno – L’altra dimensione dell’amore (2006)

Aggiornato il Ottobre 27, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Fuga dall'inferno - L'altra dimensione dell'amore

Sorprendente indie horror americano denso di azione e romanticismo. Samuel North mentre attende la sua ragazza viene ucciso in circostanze misteriose. Il giovane si ritrova all’Inferno da cui riesce a fuggire grazie a Mally e Oz, due anime dannate, e tornare nel mondo dei vivi.

 

Samuel si mette alla ricerca della sua ragazza, scomparsa senza lasciare tracce, insieme ai nuovi compagni ma dall’Inferno giungono tre reapers, dei killer nero-vestiti, per stanarli e riportarli indietro.

"Fuga dall’inferno" è uno dei migliori horror indipendenti degli ultimi anni, un film scritto, diretto e prodotto da Gregg Bishop al debutto dopo un paio di corti più che promettenti. E’ nel contesto del cinema underground che la pellicola deve essere inquadrata, pur nella sua riuscita non si deve mai dimenticare le difficoltà nel gestire budget ridicoli che, in questo caso, la leggenda tramandata in internet vuole di soli 15.000 miseri dollari.

Il film, incredibile a dirsi disponibile in dvd italiano, aggira gli scarsi mezzi con una grande dose di coraggio nell’imbastire una storia molto fantasiosa e, soprattutto, innesta una carica action nelle sequenze più movimentate fuori dal comune. "Fuga dall’inferno" è, innanzitutto, un film d’azione con numerosi scontri a fuoco che ha scomodato paragoni con un altro indie-movie: il celebre "El Mariachi", il debutto di Robert Rodriguez. Bisogna però constatare che Bishop non mostra, al momento, la personalità e il gusto originale del famoso regista di "Planet Terror".

"Fuga dall’inferno" può quindi intercettare diverse fasce di pubblico: gli amanti dell’azione possono contare su numerose sparatorie in stile cinema di Hong Kong con double-gun e fucili a pompa mentre l’aspetto horror è presente sin dal prologo in cui il protagonista si ritrova in un antro infernale ricoperto di sangue, infine il pubblico femminile (e non solo) può trovare gradevole la love-story a tinte dark dei fidanzati che resta sullo sfondo. Non è comunque tutto oro quello che luccica, la sceneggiatura difatti pur nella sua originalità fa acqua da tutte le parti, bisogna armarsi di pazienza per digerire non tanto la possibilità dei morti di ritornare in vita quanto le situazioni che li coinvolgono senza che nessuno ne parli o intervenga (sui giornali compare la notizia della scomparsa della ragazza mentre delle stragi dei Reapers non viene detto nulla!), in altri momenti vengono a galla dialoghi non proprio memorabili inseriti, con probabilità, per allungare la vicenda e appaiono fuori luogo gli inserti humor del buffo personaggio di Mally (un adultero sex-addicted). Peccato, inoltre, per certi dettagli inutili (i tatuaggi di riconoscimento) che scadono nel ridicolo.