Aggiornato il Marzo 7, 2013 da Il Guru dei Film
Una squadra di agenti in lotta contro il crimine nella Los Angeles anni 40.
Los Angeles, 1949. Per contrastare il crimine e la corruzione alimentati dal temibile boss Mickey Cohen, il capo della polizia Parker affida al sergente John O’Mara il compito di mettere in piedi una squadra “clandestina” di agenti, pronti a rispondere, in incognito e senza protezioni, colpo su colpo alle continue malefatte.
Il risoluto O’Mara e i suoi uomini danno inizio a una lotta senza quartiere allo spietato Cohen.
Film di genere puro, semplice e senza aspirazioni particolari se non quella di divertire, “Gangster Squad” è una sfida tra guardie e ladri che non inventa nulla, anzi, si compiace nel seguire la strada dei predecessori più illustri (Gli Intoccabili, L.A.Confidential) con un taglio spigliato, molto vicino all’estetica comic-book. Sullo sfondo spicca la vicenda reale del boss Mickey Cohen, il gangster che creò non pochi problemi alle istituzioni a cavallo degli anni 40 e 50, in questa occasione stravolto nell’interpretazione di un divertito Sean Penn assorbito da un personaggio che sembra uscito da “Sin City” di Frank Miller, con tratti somatici tumefatti e squadrati a risaltare la natura violenta e corrotta. La prima inquietante scena è tutta per lui, un’inquadratura sui muscoli tesi e sudati delle braccia, intento a scaricare l’aggressività a colpi di boxe. Una successiva esecuzione di un rivale, ai piedi della scritta Hollywood sulle colline, mette bene in chiaro la ferocia di cui dispone.
Il regista Ruben Fleischer, rivelatosi per “Benvenuti a Zombieland” (2009), visita tutti i topoi del genere con discreta padronanza e senza abusarne troppo, quindi la tipica voce off da noir-hardboiled del personaggio di O’Mara, si sente giusto in quei pochi secondi iniziali per introdurre il personaggio. Josh Brolin interpreta il sergente O’Mara con la determinazione di un uomo disposto a sacrificare tutto, anche il prezioso focolare domestico, pur di contrastare l’ingiustizia. Siamo di fronte al solito eroe tutto di un pezzo, senza sorprese, ma sempre pronto all’azione come nella divertente e violenta irruzione iniziale, dentro un bordello clandestino, che lo proietta al salvataggio di una innocente. “Gangster Squad” schiera la superstar Ryan Gosling in un ruolo che ricalca in qualche modo quello interpretato in “Drive”, anche qui si innamora della donna sbagliata, inoltre appare una scena di pestaggio molto simile a uno dei momenti clou del film di Refn. Gosling è un agente dedito all’alcool e le donne che riscopre il senso del dovere dopo avere assistito al brutale operato degli uomini di Cohen.
Non può mancare la donna fatale di turno interpretata da Emma Stone, molto carina, non siamo di fronte alle bellezze inarrivabili del cinema del passato, l’attrice rossa ha comunque il fisique du role per la parte della donna di Cohen, il quale sembra usarla solo come dama di compagnia, il rapporto nascosto della ragazza con l’agente di Gosling, inverosimile, si inserisce bene nel contesto e adatto per accrescere il motivo del contendere. Nonostante il genere gangster sia restio all’utilizzo di effetti speciali, “Gangster Squad” dimostra il contrario con innumerevoli ritocchi in computer grafica nelle scenografie (edifici e strade aggiunti o fatti scomparire) e sovrapposti a diversi set autentici, determinanti anche in alcune scene d’azione, come il lungo inseguimento notturno in macchina ricco di sparatorie e incidenti.
Nella squadra di O’mara si notano il pistolero d’altri tempi con il volto di Robert Patrick, non sembra vero che questo “vecchietto” è stato il T-1000 in “Terminator 2”, e il buon Giovanni Ribisi che incarna il nuovo che avanza, specializzato in ritrovati tecnici investigativi. Nick Nolte, anch’egli appesantito dal trascorrere del tempo, è il capo della polizia Parker. Per ammorbidire le tensioni dei fatti di cronaca in tema di violenza (la sparatoria per mano di un folle all’interno di un cinema), la pellicola ha trasferito la scena di un agguato, in un primo momento prevista in una sala da cinema, nei pressi di Chinatown, “Gangster Squad” è piuttosto violento e pieno di morti ammazzati, ma in linea con buona parte del cinema action (americano). Fleischer inserisce alcune citazioni inevitabili(?): l’omicidio ripreso dal fondo di una piscina richiama il mitico “Viale del tramonto”, girato proprio nei giorni in cui si svolge la vicenda, più riconoscibile la sparatoria sulla scalinata del Plaza che invece cita, senza mezze misure, quella nella stazione dei treni ne “Gli Intoccabili” di De Palma.
Titolo Originale: “Gangster Squad”
Paese: U.S.A
Rating: 7/10