Aggiornato il Ottobre 2, 2013 da Il Guru dei Film
Dopo essere stato a Venezia, arriva nella sale il nuovo film di Alfonso Cuaron preceduto dai giudizi entusiastici di James Cameron e Guillermo Del Toro. Sandra Bullock e George Clooney sono un ingegnere medico e un astronauta in missione sullo Shuttle che, a causa di un incidente, rimangono alla deriva nello Spazio in assenza di gravità.
Non capita spesso che un film arrivi nella sale preceduto dai commenti entusiasti di registi super star.
Gravity, il nuovo film di Alfonso Cuaron ha fatto dire a James Caneron: “Mi ha lasciato a terra, completamente sconvolto. Ho visto la miglior fotografia mai realizzata nello Spazio, penso che sia il miglior film sullo Spazio mai fatto finora, ed è un film che erano anni che desideravo vedere. E il piano interessante è quello umano. Alfonso e Sandra, lavorando insieme, creano il ritratto completo di una donna che combatte per la propria vita a gravità zero”.
Guillermo Del Toro, che è amico di Cuaron da trent’anni (infatti i due si scambiano regolarmente consigli) lo ha commentato così: “E’ un film pazzesco. Penso che sia uno dei film fantascientifici meglio progettati, è elegante e potente. Senza dubbio Cuaron ha utilizzato ciò che aveva creato in I Figli degli Uomini e si è spinto ancora più in là… Quello che adoro di Gravity è che si tratta un film di genere, ma funziona in una maniera tutta sua, unica”.
Vediamo di capire. Gravity racconta la storia della Dottoressa Ryan Stone-Sandra Bullock, un geniale ingegnere medico alla sua prima missione sullo shuttle e dell’esperto all’astronauta Matt Kowalsky-George Clooney al comando del suo ultimo volo prima di ritirarsi. Ma quella che sembrava un’operazione abitudinaria, sfocia nel disastro. Lo shuttle viene distrutto, lasciando la Stone e Kovalsky completamente da soli, abbandonati nello Spazio, in assenza di gravità e nell’oscurità, con una ridotta riserva di ossigeno.
Gravity è un film di fantascienza, che si svolge nello spazio, ma anche un viaggio all’interno dell’animo umano, dunque un’opera che unisce due modi di concepire la sci-fi.
C’ è ovviamente un universo di citazioni dietro questo film e, dal momento che si tratta pur sempre del racconto di due esseri umani che, seppur in condizioni eccezionali, lottano per la loro sopravvivenza. Non si può non pensare a 2001 Odissea nello Spazio ma non si può non notare che in fondo l’ambiente in cui si muovono i due protagonisti può essere interpretato come una nuova Frontiera, secondo il concetto classico del Western: a ben vedere non c’è molta differenza tra la desolazione del deserto e quella siderale.
La complessità tecnica di realizzazione giustifica ampiamente l’entusiasmo di Cameron e Del Toro: Gravity è stato girato simulando l’assenza di gravità, grazie a un sofisticatissimo uso del computer graphic.
Le difficoltà coinvolgono anche il modo di girare le scene, tanto che Cameron ha paragonato il lavoro sul set da Sandra Bullock a quello del Cirque du Soleil per il modo in cui si fanno sembrare spontanei movimenti che sono stati coreografati con cura maniacale.
Paolo Biamonte
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