Hitman – L’assassino (2007) di X. Gens

Aggiornato il Dicembre 13, 2007 da Il Guru dei Film

hitman Tit. originale: Hitman
Paese: Francia/U.S.A.
La trasposizione su pellicola del famoso videogioco "Hitman" creato dalla Eidos, con protagonista un killer spietato, capace di colpire qualsiasi obiettivo in ogni angolo del mondo. Sangue e pallottole made in France.

L’Agente 47 ([[Timothy Olyphant]]) è un assassino perfetto, allevato sin dall’infanzia da una misteriosa agenzia a perseguire un unico fine: uccidere. Dopo una lunga serie di omicidi portati a termine, il sicario infallibile giunge a San Pietroburgo per eliminare il candidato al governo russo Belikoff, ma improvvisamente si trova invischiato in un complotto che scatena sulle sue tracce l’Interpol, la polizia segreta russa e gli ex-compari dell’agenzia.

"[[Hitman]]" è molto più complesso di quello che può apparire a prima vista, nonostante sia un action a base di sparatorie e inseguimenti, difatti la figura del protagonista, un uomo enigmatico che uccide senza provare alcun piacere, si dibatte in un conflitto interiore teso verso la missione della sua vita, che non comprende l’abbattimento di un bersaglio ma la purificazione dell’anima (dannata) del mondo.

Sulla scelta di Timothy Olyphant per il ruolo principale vi erano dei forti dubbi, dissipati dalla bella prova dell’attore che, recentemente fattosi notare in "[[Die Hard- vivere o morire]]"(2007), è pienamente convincente nel delineare la tensione repressa che attraversa il personaggio, non privo di fascino e soprattuto di spiritualità.

Il rischio che si corre con "Hitman" è difatti quello di non percepire la componente "religiosa" dell’Agente 47, esattamente come nella sequenza in cui Mike Whittier ([[Dougray Scott]], noto per il ruolo di villain in "[[Mission Impossible 2]]") rinviene nella valigetta del killer una reliquia a forma di chiave-crocifisso, senza trovare una spiegazione del suo utilizzo.

Entrati nella giusta prospettiva le numerose sequenze d’azione assumono potenza e significato, e, soprattutto nel primo tempo, la pellicola si immerge in pregevoli scontri a fuoco e esplosioni, orchestrate dalla mano sicura del giovane regista transalpino [[Xavier Gens]], che dopo il sorprendente debutto horror "[[Frontiers]]"(2007) ha convinto la 20th Century Fox a credere in lui, dietro il consiglio del solito lungimirante [[Luc Besson]], uno dei produttori del film.

L’Agente 47, dal numero delle ultime due cifre tatuate sul codice a barre dietro la testa, sembra tradire emozioni quando incontra una ragazza russa: Nika, interpretata dalla splendida [[Olga Kurylenko]], una prostituta collegata ai loschi traffici di uomini senza scrupoli. Da segnalare che l’attrice si produce in sequenze senza veli davvero mozzafiato.

"Hitman" non trascura la sua origine e rispetta con precisione l’iconografia della serie videoludica da cui è tratto, sin dal look dell’Agente 47 completo di vestito nero, camicia bianca e l’immancabile cravatta rossa. Olyphant assomiglia in maniera impressionante al suo alter ego digitale, anche quando replica le tipiche mosse di offesa lungo il film che prevedono strangolamenti alle spalle, uso di scudi umani, siringhe al veleno da iniettare alle vittime, ecc. Senza dimenticare il nutrito arsenale di armi composto da fucili di precisione, bombe-trappola, pistole al silenziatore, mitragliatrici e spade. Anche l’abilità di camuffamento, prevista in ogni avventura del gelido sicario, è contemplata in almeno due sequenze del film.

Lo script di Skip Woods, sceneggiatore anche di "[[Codice Swordfish]]" e regista del bellissimo "[[Thursday]]"(1998), si snoda attraverso l’Africa, la Russia e la Turchia, ed è forse il punto debole del film: inutilmente contorto, e poco incline a delineare un vero antagonista credibile al killer dalla testa glabra; inoltre diverse situazioni non vengono adeguatamente sviluppate e lasciate all’immaginazione dello spaesato spettatore, tanto che è auspicabile un sequel chiarificatore.

Rating: 7/10