Aggiornato il Gennaio 7, 2011 da Il Guru dei Film
Il cast resta la maggiore attrattiva della pellicola, Stallone riesce nel "miracolo" e convince niente meno che Swarzenneger, inattivo da anni per la nota carriera politica, e Bruce Willis a presenziare nella scena dell'incontro in chiesa. Solo per questo momento pieno di rimandi (auto)ironici alla vita reale la visione é obbligatoria, l'hype generato intorno al film poi é cresciuto in maniera esponenziale e i risultati alla mano parlano di un successo internazionale clamoroso, circa 275 milioni di $ totali, il più grande risultato di Stallone e per buona parte dei suoi partecipanti. Per fare gli altri nomi presenti serve un elenco: l'amico Tool, mercenario in disarmo proprietario di un centro Tatoo, é Mickey Rourke sempre più freak e pazzoide, da non perdere il suo patetico-struggente monologo del tragico passato, grande rientro anche per Dolph Lundgren nel ruolo di Gunnar, un killer vichingo dalle tendenze psicotiche che lo allontanano dal gruppo di Barney. Il suo bersaglio preferito è lo Yang di Jet Li che deve subire, lungo tutto il film (!), battute razziste e inerenti alla sua bassa statura, un vero leit-motif. A completare il "mucchio selvaggio" guidato da Barney compaiono altri due "bestioni", il "suonato" Toll Road dell'ex wrestler Randy Couture e il fanatico di armi (pesanti) Hale interpretato da Terry Crews.
Quello che esce alla grande resta Jason Statham, il più giovane (relativamente visto i 38 anni suonati), che ottiene una sorta di consacrazione al fianco degli idoli adolescenziali, il suo alter ego è Christmas, un vero duro esperto in coltelli che predilige rispetto alla armi da fuoco e trova il tempo, a modo suo, di mettere a posto una questione di corna con la sua ragazza interpretata da Charisma Carpenter. I villains sono relegati a un Eric Roberts, agente CIA corrotto, elegante e molto divertito e Steve Austin, il suo braccio (brutale) destro, intenti in esecuzioni sommarie e torture sempre molto "gustose" da vedere. Non poteva mancare la ragazza di turno da salvare, la bellezza latina Giselle Itié, che resta nel cuore di Barney al punto da convincere il granitico mercenario a tornare sull'isola per una carneficina dal body count davvero elevato e distruttiva. Stallone questa volta ricorre meno alla computer grafica rispetto a "John Rambo", arrivano comunque corpi fatti a pezzi e schizzi di sangue assortiti, mentre a prevalere sono una serie continua di esplosioni sempre più fragorose e incendiarie che devono avere impegnato decine di stuntmen.
Tra le scene migliori tutti i corpo a corpo e i fendenti all'arma bianca violentissimi e ravvicinati, verso il finale arriva lo scontro nei sotterranei con varie sfide incrociate che fomentano applausi a scena aperta, tra ossa spezzate, colpi di arti marziali, prese da wrestling, sparatorie, in un furibondo tripudio di violenza e sangue inarrestabili. Grande ritmo, dialoghi forse non memorabili ma con battute sempre ironiche, una seconda parte spettacolare e scatenata, chiusa dai titoli di coda impreziositi dal pezzo dei Thin Lizzy che sembra scritto apposta: "The Boys Are Back In town". In arrivo "The Expendables 2" che non mancherà di nuove(vecchie) glorie dello stardom action.
Tit. Originale: "The Expendables"
Paese: USA
Rating: 8/10