I Ragazzi Stanno Bene – Com’è trasgressiva la normalità

Aggiornato il Marzo 9, 2011 da Il Guru dei Film

Film: I Ragazzi Stanno Bene

Annette Benning, Julianne Moore e Mark Ruffalo sono i bravissimi interpreti di questo film indie che racconta le vicenda di un nucleo familiare composto da due lesbiche e due figli che incontrano il loro padre biologico.

 

I Ragazzi Stanno Bene (in inglese The Kids Are Allright che è uno dei titoli classici dell’epopea immortale degli Who) è un bel film indie che spinge a domandarci perché in Italia non sappiamo fare opere così.

E’ la storia di una coppia di lesbiche, perfettamente integrate, che hanno due figli adolescenti, Joni e Laser. Il loro è il menage di una famiglia tradizionale, con tutti i problemi, le stanchezze, le soddisfazioni e la divisione dei ruoli di un nucleo classico.

Quando Joni compie 18 anni decide di sapere chi è il loro padre biologico. Si rivolge alla banca del seme e così scopre che si tratta di un dongiovanni che gestisce un ristorante biologico alla periferia di Los Angeles.

Quando le due mamme vengono a sapere dell’accaduto, decidono di aprire le porte del menage domestico anche al padre dei ragazzi.

La trama non offre molto di più. Ciò che più colpisce del film di Lisa Chodolenko (Laurel Canyon) è la coerenza con cui respinge ogni luogo comune su questo genere di vicende. Il centro del racconto alla fine è proprio la normalità del menage e le dinamiche che si mettono in moto a causa dell’iniziativa dei figli di conoscere il padre e la decisione delle due mamme di accettarlo nel menage.

Film: I Ragazzi Stanno Bene

Se I Ragazzi Stanno Bene è così efficace e credibile, anche quando affronta la stanchezza del menage sessuale delle due capofamiglia, è perché i tre interpreti principali sono straordinari: Annette Benning, il maschio di casa, Julianne Moore e Mark Ruffalo sono tre star molto attente alla produzione indie e tre attori di grande intelligenza e sensibilità, perfetti nel dar corpo a tutte le non facili sfumature di un film che finisce per dimostrare quanto possa essere trasgressiva la normalità.

Paolo Biamonte