Aggiornato il Novembre 3, 2011 da Il Guru dei Film
Arriva il film con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, i nuovi eroi della comicità politically scorrect arrivati al successo attraverso MTV e soprattutto YouTube.
"Le nostre gag sono diventate celebri grazie a YouTube. E regolarmente, sotto ogni video, c'era una sfilza di commenti di gente che ci chiedeva di portare tutto questo al cinema. Così quando il produttore Pietro Valsecchi ha avuto la stessa idea del nostro pubblico, non l'abbiamo neanche fatto finire di parlare".
Fabrizio Biggio racconta così come è nato il film dei Soliti idioti (550 copie distribuite), il nuovo fenomeno della comicità adolescenziale e politcally scorrect.
Insieme a Francesco Mandelli, Biggio è diventato uno dei nuovi eroi della risata sgangherata grazie al programma di MTV ma soprattutto al successo che le loro gag hanno avuto nella Rete.
La scommessa è trasformare le gag televisive in racconto cinematografico: a fare da filo conduttore sono Ruggero De Ceglie, il papà becero e in doppiopetto e suo figlio, il troppo buono Gianluca, attorno ai quali ruotano, sullo stile dei Mostri di Dino Risi, il musical di Fabio e Fabio, gay convinti di poter avere un figlio in modo naturale, una coppia borghese xenofoba, per concludere con le sfortunate vicende di Sebastiano e la postina.
Mandelli e Biggio, che sono anche gli autori, sghignazzano sui vizi e le virtù italiani e usano un linguaggio che non teme di sconfinare nella scurrilità, anzi, probabilmente, è proprio l'espediente di usare senza filtri le stesse parolacce, anche gratuite, degli adolescenti ad averli fatti diventare un cult.
Anche nella scelta di Madalina Ghinea, la super model protagonista degli spot con Raoul Bova, come principale interprete femminile, c'è una componente dell'umorismo dei Soliti Idioti: «Abbiamo cercato di introdurre l'elemento femminile nel racconto – precisano Mandelli e Biggio – come parodia dell'utilizzo della super gnocca nei film comici. La nostra top model è bellissima, ma ha un grosso difetto. In questo modo si sfata il mito della perfezione e lei appare nella sua imperfetta umanità».
Paolo Biamonte
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