Aggiornato il Giugno 4, 2009 da Il Guru dei Film
Fanta-horror nato dalla co-produzione tra la hollywoodiana MGM e la giapponese Toei, un film temerario ormai entrato nella leggenda.
La terra è in pericolo per l’imminente collisione con un enorme meteorite proveniente dallo spazio profondo. Il comandante Jack Rankin guida con successo una missione che distrugge la pericolosa minaccia e rientra insieme alla sua squadra nella stazione orbitante “Gamma 3”, inavvertitamente anche una sostanza aliena si è introdotta nell’avamposto umano: un fango di colore verde comincia lentamente a trasformarsi sino a generare una progenie di mostri tentacolari.
Il 1968 è un anno fondamentale e denso di rivoluzioni non solo politico-sociali, anche il cinema nel suo piccolo conosce svolte radicali, esce difatti “2001 Odissea nello spazio“, un punto fermo per l’immaginario collettivo e pietra miliare nel campo degli effetti speciali. Lo stesso anno viene presentato anche “Il fango verde“, un film di fantascienza talmente distante, per povertà di mezzi ed effetti antiquati, che è quasi impossibile e ingeneroso metterlo a confronto con l’opera di Kubrick nonostante alcune evidenti similitudini riguardanti le ambientazioni spaziali.
“Il fango verde” è il classico film che viene rivalutato a posteriori, questo può avvenire solo se si tiene conto dei limiti evidenti e si chiude un occhio (anche due) sull’incredibile e risibile sceneggiatura che di solito affligge questo tipo di opere. I termini “cult-movie”, “midnight-movie”, “grindhouse-movie”, ecc. del resto sono stati coniati per pellicole come questa, un vero guilty pleasure pieno di bizzarrie che fotografano anche l’epoca in cui è stato prodotto.
Esistono due versioni del film: la più nota è quella occidentale in cui il granitico protagonista Robert Horton, l’impomatato comandante Jack Rankin, si contende con il rivale comandante Vince Elliot (l’attore biondo Richard Jaeckel, noto al grande pubblico per il ruolo ne “Quella sporca dozzina“) la bella dottoressa della stazione orbitante Lisa Benson, l’italiana Luciana Paluzzi ai tempi sotto i riflettori per essere stata una delle Bond-girl in “Agente 007 Thunderball” (1965), il montaggio giapponese invece semplifica la disputa del triangolo amoroso e si concentra serrato sull’azione. Nella versione americana nei titoli di testa si può ascoltare una straordinaria canzone pop-rock infarcita di suoni elettro-psyco intitolata come il film, “The green slime“, cantata da Richard Delvy.