Aggiornato il Dicembre 22, 2011 da Il Guru dei Film
Il figlio di Babbo Natale è uno dei più divertenti cartoon natalizi degli ultimi anni. E' il frutto della collaborazione tra la Sony e la Aardman Animation, la stessa che ha prodotto due gioielli come Galline in Fuga e Wallace e Gromit – La Maledizione del Coniglio Mannaro. Qui i pupazzi non sono più in plastilina ma sono il prodotto della computer graphic e si giovano anche di un 3D non invasivo.
Diretto dall'esordiente Sarah Smith il film si prende la briga di rispondere alla domanda che tutti i bambini del mondo rivolgono la notte di Natale: ma come fa Babbo Natale a consegnare tutti i regali in una notte ai quattro angoli del Pianeta?
La risposta è: grazie a una perfetta organizzazione tecnologica che comprende una slitta astronave, consegne che non superano i 18,14 secondi, un esercito di elfi che lavora insieme alla famiglia di Babbo Natale nella base del Polo Nord. Il super meccanismo però rischia di lasciare una falla: il regalo per la piccola Gwen, che vive in Cornovaglia, non viene consegnato.
Per Babbo Natale e il suo figlio prediletto, si tratta di un errore fisiologico che nella massa, non ha un'importanza determinante. Chi invece si batte come un leone perché il regalo venga consegnato è Arthur, il figlio minore, una sorta di Semola del Polo Nord, confinato nell'ufficio posta perché considerato incapace. Lui, che vive in un universo popolato dalle classiche letterine, è il vero custode dello spirito natalizio, per il quale nessun bambino può essere dimenticato ed è proprio lui a scoprire il bug del sistema.
Arthur si lancia in un esilarante viaggio contro il tempo per portare a termine la sua missione mettendo insieme un campionario di irresistibile divertimento e giusti messaggi per il Natale.
Su tutti spicca il personaggio di Nonno Natale, il più comico della compagnia, figlio della geniale intuizione di dare un connotato di ereditarietà al lavoro di Babbo Natale. Insieme ad Arthur forma una coppia destinata a simboleggiare la più divertente continuità natalizia di fronte all'inevitabile avanzare della trasformazione tecnologica.
Paolo Biamonte
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