Aggiornato il Febbraio 23, 2015 da Il Guru dei Film
Il blockbuster fantasy con Jeff Bridges e Julianne Moore.
In un’epoca dominata dalla stregoneria uomini come il mago Gregory sono chiamati ad affrontare i pericoli scatenati dal maligno, una lotta che solo i più coraggiosi e valorosi possono intraprendere …
Per sostituire il fidato collaboratore perito nel corso di un esorcismo, l’anziano Gregory si mette alla ricerca di un giovane con le caratteristiche adatte per affrontare il ritorno di Mother Malkin, la regina delle streghe, la più temibile dei nemici.
Si può ritenere fallito il tentativo di intercettare il pubblico che ha affollato le sale della recente trilogia de Lo Hobbit, il fantasy diretto da Sergei Bodrov è già considerato uno dei peggiori flop della stagione nonostante un bugdet di produzione contenuto per gli standard attuali, “solo” 95 milioni di dollari. I motivi sono semplici da definire: il film è fiacco, ancora prima di essere risaputo, senza una sorpresa che sia una. Neppure il cast interessante e di alto livello riesce nell’impresa di nascondere il sapore insipido di una pietanza tenuta nel frigo troppo tempo e poi riscaldata con poca cura. Il pretesto, o fonte d’ispirazione, è il romanzo L’apprendista del mago di Joseph Delaney che immerge “Il Settimo Figlio” in un’atmosfera dark fantasy situata in una non meglio precisata epoca del passato medioevo. Gli sbadigli sono dietro l’angolo sin dal prologo, con la solita strega malvagia rinchiusa in una prigione in cima a una vetta che, ovvio, riesce a trovare il modo di liberarsi.
Gli effetti speciali la fanno da padrone e sono di fattura discreta, il problema è quello di essere impiegati per ricreare una serie di mostruosità poco originali, il prologo scoppiettante introduce la cattiva Mother Malkin di Julianne Moore capace di trasformarsi in un disgustoso rettile(?) alato. In questi primi minuti si nota anche il bel faccino di Kit Harington (Pompei), solo per poco, quasi un declassamento a comprimario, si scorgono anche delle situazioni prossime all’horror tra bambine indemoniate e streghe che lanciano maledizioni, per un momento sembra di stare dalle parti di “Hansel e Gretel – cacciatori di streghe” ma mancano il sangue e il dinamismo del film di Wirkola. In seguito Il Settimo Figlio si addolcisce verso binari più canonici, o per meglio dire, più classici tanto che se un paragone deve essere fatto con un’opera recente è quello con il sottovalutato “Biancaneve e il cacciatore”, in questo caso il film di Bodrov soccombe, anche per colpa della sua regia, corretta e tutto sommato scorrevole ma anche troppo pedante e stucchevole.
La piega della vicenda prevede una coppia di giovani innamorati, per non farsi mancare niente e nella speranza di fare breccia tra gli adolescenti. Si tratta del giovane apprendista mago, il settimo figlio di un settimo figlio del titolo, interpretato da Ben Barnes (che tanto giovane comincia a non esserlo più, classe 1981), il belloccio di “Dorian Grey” (2009), e della mezza strega di Alicia Vikander, molto carina, un rapporto in pieno conflitto di interessi che si trascina tra incontri improbabili (lei sbuca sempre fuori dal nulla, va bene che è un fantasy però non esageriamo…) che assomigliano più agli appuntamenti tra due fidanzati il sabato pomeriggio nel centro di Londra. Il vero protagonista è Jeff Bridges, l’anziano mago Gregory, contento di sfoderare il suo inseparabile pizzetto a triangolo, una buona prova per l’attore agevolato dal migliore personaggio del film, niente anche in questo caso di nuovo, sempre con un fare dal retrogusto beffardo e ironico.
L’altro nome di punta ricade su Julianne Moore, Mother Malkin, per lei un ruolo “alimentare” di cattiva, l’affascinante 50enne non sembra crederci troppo, magari per colpa di quei ridicoli guanti uncinati che è costretta a portare, niente di impegnativo e una sola scena interessante in cui si smacchia il trucco pesante e dark del viso. Al suo fianco sono di poco aiuto dei luogotenenti del male, infilati dentro più per fare numero che altro, tra i quali un gigante con quattro braccia (già visto 20 anni prima in Mortal Kombat) e una donna che si trasforma in felino (caspita, che fantasia!). Tra le fila dei buoni non passa inosservata un’altra creatura, Zanna, uno stuntman camuffato da essere deforme che appare come il Chewbecca dei poveri. Qualche scena spettacolare si intravede, con i soliti salti dai burroni e attacchi alle fortezze ma alla fine il piatto piange. Sprecata Olivia Williams, non solo qui viene da dire. Il flop stavolta è meritato.
Tit. Originale: Seventh Son
Paese: USA
Rating: 5/10