Ilsa, La Belva del Deserto (1976)

Aggiornato il Febbraio 16, 2012 da Il Guru dei Film

Ilsa, La Belva del Deserto (1976)La seconda perversa avventura di Ilsa, la sacerdotessa del sex & violence.

Ilsa ora gestisce l'harem di un facoltoso e deviato sceicco dove indisturbata conduce torture ai danni di giovani donne. La visita di alcuni ospiti americani cambia i piani della bionda aguzzina, la giunonica Ilsa infatti si invaghisce di un giovane fusto che però mira a sobillare il dominio del corrotto sceicco. Intanto il piacere della reggia si confonde con inaudite violenze e ingiustizie.

Un sequel completamente insensato, quasi visionario, se non fosse che la struttura è identica al precedente film originale, il famigerato "Ilsa La Belva delle SS" uscito l'anno prima. I personaggi sono replicati, cosi come le situazioni, a cambiare sono gli scenari che ora sono esotici e molto più suadenti, si fa per dire, posizionati in un non meglio precisato emirato arabo, corrotto dalla lussuria e la violenza. A pensarci bene è roba malsana, ma dopo decenni di film (e non solo) estremi, appare un'opera pionieristica e pregna di quella voglia di stupire selvaggia, artigianale come solo negli anni 70, che tempi (fantastici). Non si fanno allusioni all'avventura precedente, almeno nella incerta versione italiana (il dubbio che manchi qualcosa è lecito), anche la storia appare assurda e del tutto insignificante. Dyanne Thorne è ancora Ilsa stretta in vestiti che a stento trattengono le imponenti forme, sono scomparsi i vessilli nazisti ma il senso di perversione è lo stesso.

Ilsa, La Belva del Deserto (1976)

Ilsa è assecondata dall'indole malata dello sceicco El Sharif, interpretato da Jerry Delony, l'uomo si presenta con la sua schiava del sesso personale, piegata a massaggiare la schiena del padrone con i seni. Il film è pieno di nudi (integrali) femminili, tutti gratuiti, in una vasta gamma di umiliazioni che possono infastidire. Il politically correct non è un aspetto contemplato, anzi. Tanto per iniziare si vedono delle bare giungere verso un harem, dentro vi sono tre belle prosperose ragazze, le nuove prigioniere, ovviamente nude, a parte le zone intime assicurate da una protezione metallica chiusa a chiave (!), una follia totale. Alcune delle attrici sono (soft)pornostar di culto (Uschi Digard, Colleen Brennan, Haji), già viste in precedenza nei film di Russ Meyer , il sesso abbonda cosi come il sangue ma per la maggior parte le sequenze forti scivolano nel fuori campo, visto che le violenze più che essere mostrate si intuiscono.

Le guardie personali di Ilsa ricalcano la coppia ariana del primo capitolo, solo che adesso sono due ragazze nere (lesbo) che restano vestite giusto i primi 10 minuti, in seguito si ungono la pelle di olio e girano a seno nudo sino alla conclusione. Le due amazzoni sono le protagoniste di un sanguinario combattimento, ai danni di un energumeno, abbattuto a colpi marziali nel giardino del palazzo. Il campionario di torture si affina con l'introduzione di animali usati per infliggere sofferenza,si scomodano le formiche per un supplizio a dir poco fastidioso, mentre dentro una trappola che blocca la testa della vittima, viene introdotta una tarantola. Il marchingegno più assurdo resta però la placca inserita nella vagina, che esplode al momento della sollecitazione sessuale. Incredibile la scena del primo esperimento attuato per mezzo di un fallo meccanico(!).

Dyanne Thorne sembra quella più restia nel mostrare centimetri scoperti, salvo poi esplodere le forme prorompenti in una delle scene più disturbanti: la donna per punizione viene legata e fatta violentare da un appestato gobbo(!), sotto gli occhi avidi dello sceicco. Abbastanza per ricevere il marchio infamante di film non proprio consigliabile. Alla regia ritorna Don Edmonds che replica il procedere della vicenda verso una carneficina finale piena di sparatorie e morti ammazzati. Sesso, torture, sangue, belle donne e dominatrici per un delirio exploitation che oggi ha un retro-gusto vintage a renderlo ancora più prezioso e genuino. Ilsa nel tempo si è costruita la fama, tutta meritata, di eroina maledetta e perversa. Chi ha apprezzato il primo film non può mancare.

Titolo Originale: "Ilsa, Harem Keeper of the Oil Sheiks"
Paese: Canada/U.S.A.
Rating: 7/10