Inframan, l’altra dimensione (1975) di H.Shan

Aggiornato il Novembre 8, 2007 da Il Guru dei Film

superinframan.jpgTit. originale: The Super Inframan
Paese: Hong Kong

Il regista Hua Shan rende omaggio al cinema giapponese, con un film di genere “Kaiju Eiga”.

Il Giappone è sconvolto da terremoti e incendi, la causa è la venuta della regina degli abissi e dei suoi fedeli riemersi dalle profondità della Terra per riprendere il dominio. Solo Inframan, un uomo divenuto cyborg, guidato dal suo creatore-scienzato può frapporsi al male.

Il regista Hua Shan, dopo una sorta di tirocinio in Giappone, rientra in patria ad Hong Kong pesantemente influenzato dalle serie supereroistiche nipponiche(“Ultraman”, “Kamen rider”, ecc.) tanto che questo suo esordio risulta esserne un omaggio dichiarato, un vero e proprio corpo estraneo nella produzione dei mitici studi Shaw Bros specializzati in wuxiapian e arti marziali.

“Inframan” è ascrivibile infatti al tipico genere Kaiju eiga (di cui il simbolo riconosciuto è Godzilla), raro se non unico esempio fantascientifico dell’epoca per il cinema di HK.

A posteriori si può notare come “Inframan” attinga a piene mani dall’opera del maestro Go Nagai (Devilman, Mazinga Z, Goldrake, ecc.).

In pratica “Inframan, l’altra dimensione” sembra il live action di Jeeg Robot!, mancano solo Miwa e i suoi componenti, da notare che il protagonista quando si trasforma in Inframan unisce i pugni! Go Nagai ha creato Jeeg proprio nel 1975.

Gran ritmo, tanta (genuina) ingenuità, kung fu (del resto siamo ad HK), mostri di gomma (alcuni esilaranti), scenografie poverissime ma indimenticabili (le caverne a forma di teschio!!), effetti ottici ridicoli, dialoghi banali ma funzionali, trasformazioni, armi segrete, colori pop, ecc.

Il fascino di “Inframan” con il passare degli anni aumenta, certo bisogna affrontarlo con lo spirito giusto e ricordarsi che “Inframan” esce qualche anno prima di “Megaloman” (favoloso) e anticipa di quasi 20 i pessimi “Power rangers”.

Il protagonista è l’allora sconosciuto Danny Lee che solo anni dopo conoscerà la fama (anche) mondiale: è lui il poliziotto che da la caccia a Chow Yun Fat nel capolavoro “The killer” di John Woo.

“Inframan” gode tra gli appassionati un posto speciale, vista la peculiare caratteristica di avere fatto incontrare un tipico genere giapponese con il frenetico ritmo del cinema di HK.

Un delirio visivo.

Rating: 8/10