Iron Monkey (1993)

Aggiornato il Novembre 12, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Iron Monkey

 "Iron Monkey" è una delle migliori produzioni di Tsui Hark, il guru del cinema di Hong Kong dei primi favolosi anni 90 pianifica una sorta di prequel della sua saga di successo "Once upon a time in China", uno dei protagonisti della pellicola è difatti un imberbe ma già abile nel kung fu Wong Fei Hung, una figura mitica delle arti marziali moderne che ha speso la vita in favore dei più deboli. Come è noto lo storico eroe nella saga è interpretato da Jet Li mentre in questa occasione fa sensazione sapere che a rappresentarlo in realtà è una ragazzina (!), la 13enne Tsang Sze-Man, un'artista marziale nella sua unica apparizione come attrice. Wong Fei Hung è il figlio preso in ostaggio di Wong Kei Ying, prima (ma anche dopo) di cadere prigioniero si scatena in alcuni pregevoli scontri armato di un ombrello con cui randella gli avversari senza troppi complimenti. Il piccolo Wong Fei Hung si trova al centro di una violenta sequenza di tortura che giunge spiazzante dopo numerosi intermezzi divertenti, una pratica tipica del cinema di Hong Kong che sterza improvviso in tutte le direzioni.

Wong Kei Ying ha le fattezze di Donnie Yen, l'attore reduce dallo strepitoso "Once upon a time in China 2" (1992) vede ulteriormente aumentare il suo credito come nuovo idolo delle arti marziali, i suoi proverbiali calci volanti e l'eleganza stupefacente nei movimenti carichi di potenza e precisione sono ormai inconfondibili, ancora una volta deve (con)dividere il ruolo principale con un altro comprimario, l'ottimo YU Rong-Guang che si segnala per un portamento di classe e carisma nel personaggio di Iron Monkey. Non si può dimenticare la leggiadra e bella compagna del ladro mascherato, ma niente scene di sesso tra i due (una cosa impensabile in occidente), dal nome poetico Miss Orchid con le grazie dell'attrice Jean Wang che si concede (contro-figurata) anch'essa delle schermaglie.

I combattimenti sono allucinanti, le tecniche del wire-work (i cavi invisibili che fanno compiere balzi incredibili) sono spinte verso picchi inediti di creatività coreografica a un passo dal fantasy puro, ogni evoluzione fisica ha sempre e comunque una base d'appoggio (una trave, un tavolo, una tettoia, ecc.) e si riesce, pur nella sua artificiosità, a percepire la pesantezza dei corpi e il furore dei colpi, tutto il contrario di quello che avviene nel successivo e deludente "La tigre e il dragone" (2000) sempre curato da Yuen Woo Ping. "Iron Monkey" sta agli anni 90 come "Duel to the death" (1983) sta agli anni 80, un punto di riferimento imprescindibile per comprendere il cinema di kung fu moderno, un travolgente spettacolo che mette in mostra la specialità di Yuen Woo Ping: il combattimento posto su strutture pericolanti.

Nel finale, dopo le incomprensioni iniziali, Wong Kei Ying e Iron Monkey uniscono le forze per contrastare il temibile emissario del governo in possesso di un micidale colpo segreto e accompagnato da due luogotenenti guerrieri sfigurati in volto, la lotta si trasferisce su dei trespoli di legno instabili anche per un pericoloso incendio divampato alla base, gli eroi saltano e sferrano colpi impossibili in sequenze dal ritmo mozzafiato. La cornice deliziosa è un antico villaggio cinese ripreso in gran parte di notte e ambientato sui tetti, divenuti il territorio di scontro preferito di Iron Monkey veloce come un ninja e sfuggente come un'ombra. Nel 1996 è uscito un sequel inferiore "Iron Monkey 2". Un titolo fantastico da vedere e rivedere.

Tit. originale: "Iron Monkey"(Ingl.)
Paese: Hong Kong
Rating: 9/10