Jupiter – Il destino dell’universo (2015)

Aggiornato il Febbraio 9, 2015 da Il Guru dei Film

La nuova space opera dei Wachowski Bros.
La giovane Jupiter disprezza la sua vita occupata a fare le pulizie nelle case dei ricchi, il destino ha però in serbo delle grosse sorprese ……

Uno strano e affascinante ragazzo con le orecchie a punta la salva da un attentato portato da misteriosi esseri alieni, con sconcerto la ragazza apprende di essere l’erede di un’antica dinastia spaziale al centro di una delicata contesa che riguarda lo sfruttamento dell’intera razza umana.

Il vero problema dei Wachowski bros non è tanto l’annunciato flop del nuovo Jupiter Ascending, quanto la pressione derivata dagli insuccessi precedenti, del tutto immeritati, a partire dallo sperimentale e incompreso “Speed Racer” sino allo splendido “Cloud Atlas”. Jupiter Ascending appare come il disperato tentativo di produrre incassi, per mezzo di una storia che non sta in piedi e con troppe chiacchiere inutili, un’opera destinata a ulteriori e feroci stroncature, questa volta non del tutto fuori luogo. Lana e Andy Wachowski però sono prima di ogni cosa dei grandi registi con una visione futuristica che non teme confronti, una prerogativa che non manca di manifestarsi con squarci visivi spettacolari capaci di reggere, forse a stento, la baracca e scacciare in qualche modo la noia di fondo di una vicenda poco avvincente.

Si è parlato molto anche del presunto miscasting a riguardo di Mila Kunis, per screditarla si è giunti perfino a metterne in dubbio l’avvenenza fisica, in verità l’attrice se la cava nel ruolo non semplice della solita predestinata Jupiter, la ragazza delle pulizie catapultata in realtà assurde e più grandi di lei. Del personaggio piace l’insicurezza e il velo di malinconia che trasmette, un disagio che si attenua nel momento in cui incontra l’eroe della pellicola Caine Waise, un improbabile e affascinante ibrido tra uomo e un cane (spaziale), giunto sulla Terra per salvarla dalla diatriba di una famiglia aliena in quanto la reincarnazione di una potente matriarca. L’aitante Channing Tatum è l’intrepido Caine, l’eroe d’azione dello spazio per eccellenza, una delle note positive di Jupiter Ascending, un combattente interplanetario munito di speciali dotazioni hi-tech che danno luogo a situazioni inedite e spettacolari.

Gli anfibi a propulsione (anti)gravitazionale di Caine gli permettono voli incredibili a “pattinamento” che si scatenano in sfrenate evoluzioni ad alta velocità, in Jupiter Ascending compare uno dei più lunghi ed elaborati inseguimenti del cinema di fantascienza, diversi minuti da vivere in apnea sui cieli di Chicago tra astronavi saettanti e fughe rocambolesche risaltate da ottimi effetti speciali che riprendono e ampliano alcune delle sequenze più fantasiose viste nel precedente “Cloud Atlas”, dallo stesso film si rivede il volto orientale di Doona Bae, stavolta è una fredda bounty killer.
Jupiter Ascending ha il torto di ricorrere a troppi rimandi del passato, in sintesi un calderone di Star Wars e Dune, del primo si intravede la struttura con la tipica principessa da portare in salvo con il corollario di ambientazioni e personaggi alieni, del secondo l’intreccio del casato famigliare extraterrestre e il potere di una sostanza miracolosa (nel film di Lynch era la “spezia”).

La sceneggiatura non appare in grado di reggere un condensato di tale portata, risultando pesante, confusa e persa in spiegazioni/dialoghi, i personaggi subiscono di conseguenza un appiattimento e mancato fascino, l’unico che in qualche modo svetta è l’effeminato irascibile Balem Abraxas di Eddie Redmayne (La Teoria del Tutto), divertente in almeno un paio di occasioni. In una parte di comprimario si nota anche Sean Bean, poco incisivo. Non contenti i Wachowski si autocitano con il solito Matrix nell’aspetto riguardante la sorte incombente sull’intera razza umana, si potrebbe proseguire con John Carter, per la caratteristica di volare di Caine o la scena del matrimonio interrotta con fragore distruttivo. In alcuni frangenti, più personali e ironici, come la scena della trafila burocratica che Jupiter deve subire per l’identificazione, sembra di stare dalle parti del Terry Gilliam più ispirato. Jupiter Ascending mette in campo un bel potenziale visivo, le scenografie e diverse sequenze spaziali portano il marchio di fabbrica Wachowski ma il vero peccato è quello di avere smarrito l’intensità e l’emozione di Cloud Atlas.

 

Tit. Originale: Jupiter Ascending
Paese: USA
Rating: 6/10