Kill List (2011)

Aggiornato il Marzo 1, 2012 da Il Guru dei Film

Kill ListUn british horror insolito e inquietante.

Jay è fermo al palo da mesi, non lavora e continua a litigare con la moglie Shel, a stemperare la situazione, in brevi momenti, il figlioletto Sam. A casa di Jay ricompare il vecchio collega Gal, erano una bella coppia sino all'incarico di Kiev, ora c'è un nuovo lavoro da compiere, non troppo difficile per loro, si tratta di una lista di persone da uccidere per conto di un misterioso committente.

Film ancora poco conosciuto che ha creato una discreta attenzione per l'insolito connubio tra sensazioni gangster e horror estremo, un buon esempio di cinema europeo duro e tagliente che rimane legato alla tradizione del passato proveniente dall'Inghilterra. La prima mezzora è abbastanza difficoltosa, nel senso che accade poco o nulla, il quadro è quello famigliare di Jay con ripetuti litigi e linguaggio scurrile, che si ripete nel corso del film, sino all'apparire di alcuni segnali inquietanti e bizzarri. "Kill List" è un film che non vuole essere decifrato subito, anche dopo la visione si rimane interdetti, dentro un senso di confusione continuo, uno di quei film incompiuti (impossibile considerarlo un capolavoro) e stranianti. La sensazione che sia sfuggito di mano al regista Ben Weathley è forte, una caratteristica che non significa in questo caso una colpa, semmai un pregio (involontario) e impazzito. Anche cercare di capire su cosa verte veramente "Kill List" è opinabile, si può tentare di assecondare il protagonista ma è impossibile: si scopre presto che Jay, sotto l'apparenza di un normale capo-famiglia, è un folle sanguinario.

Kill List

Tutti i personaggi sono inquietanti, si pensi alle vittime che ringraziano di essere uccise (!), l'atmosfera è di un immobilismo glaciale e poi quando arriva il personaggio di Fiona, con quel volto affascinante ma appuntito come una lama, si intuisce qualcosa di sospetto che si traduce nello strano disegno dietro allo specchio del bagno. Jay intanto si mangia i conigli trovati maciullati in giardino dal gatto (?), e altre cose strane di questo tenore. Il montaggio è conciso, a volte le immagini procedono a scatti, mancano delle parti che non vogliono essere raccontate, il "mitico" fattaccio di Kiev, lo strano collega di Jay, Gal, mette in discussione tutto e cambia la piega del film che diventa un gangster-movie ultra-violento, roba da far sembrare il recente "Drive" un film pop (e forse lo è per davvero). Tra Gal e Jay c'è un'amicizia sincera e violenta, la scena della lotta in salotto, sono due killer efferati, dei pazzi incredibili, un rapporto che fa scattare alla mente "La Casa del Diavolo" , anche in quel caso i protagonisti erano dei maniaci, qui però non c'è spazio per i vecchi ricordi (al sangue) come nel film di Zombie ma una fredda serie di omicidi-tortura sempre più estremi.

Teste sfondate con martelli , dita frantumate con la telecamera che non indietreggia nel mostrare le ossa spezzate, corpi maciullati a furia di colpi micidiali, momenti anche brevi ma di un'intensità insolita anche per il genere horror, roba forte. La coppia di killer intanto si immerge in una realtà misteriosa e sinistra, al momento di stipulare il contratto della "kill list" un uomo pretende un tributo di sangue fatto zampillare dalla mano di Jay. Oscurità e interrogativi portano a una ulteriore svolta, la (terza) parte finale di "Kill List" ha fatto scomodare il paragone con il classico "The Wicker Man": per completare la missione l'ambientazione si sposta nel buio di una foresta illuminata dal fuoco di un rito orgiastico pagano, scene dal grande fascino misterico e arcaico. Di recente il sottovalutato "L'ultimo Esorcismo" ha proposto uno scenario simile, con la modalità più frenetica della ripresa in prima persona.

Il finale è anche il momento grafico-stilistico più interessante e riuscito, siamo dalle parti dell'estetica videogame per lo scontro nei cunicoli claustrofobici, la fotografia si accende di blu e rossi stupefacenti, le urla stridule delle creature della notte sono la colonna sonora di un incubo senza fine e schizzato dal sangue,  alla fine chi è in cerca di un horror cupo e splatter avrà pane per i suoi denti. Discutibile la citazione, forse involontaria, di "A Serbian Film" che fa capolino in un momento topico,  chi ha visto il discusso film serbo non farà fatica a notarla. "Kill List" è fuori controllo, come un rito demoniaco officiato nelle tenebre della notte. Bel film horror compromesso da troppi interludi frammentati e non sempre comprensibili. Al momento inedito in Italia.

Titolo Originale: "Kill List"
Paese: Inghilterra
Rating: 7/10