Aggiornato il Agosto 23, 2011 da Il Guru dei Film
Arriva il sequel del grande successo DreamWorks: molta azione, combattimenti spettacolari, gag e contenuti per il simpatico Po che deve sfidare le armi di distruzione di massa.
Kung Fu Panda 2 si candida a diventare uno dei più riusciti sequel della recente storia del cartoon digitale. D'altra parte le avventure del panda Po sono il fiore all'occhiello della produzione a cartoon della DreamWorks, davvero l'unico titolo in grado di rivaleggiare, per successo, qualità e invenzione, con quelli della Pixar.
Non a caso per questo attesissimo sequel è stato seguito un metodo paragonabile a Toy Story 2: andare cioè oltre il primo titolo, puntando sull'azione senza ovviamente snaturare la storia.
Va detto subito che con Kung Fu Panda 2 debutta alla regia un grande talento: Jennifer Yuh, che del primo film aveva firmato la storia e diretto la sequenza iniziale.
La Yuh, che ha soggiornato a lungo in Cina per studiare, con i suoi collaboratori, oltre le fonti del materiale persino tic e abitudini della gente comune, ha mescolato in modo sapiente Oriente e Occidente, il cinema wuxupian e la commedia alla Jackie Chan con il cartoon di matrice disneyana classica, i Looney Tunes della Warner Bros e l'umorismo, generazionalmente trasversale, tipico del cartoon digitale.
In Kung Fu Panda 2 il nostro Po deve salvare il mondo e il kung fu dalla più terribile delle minacce: l'invenzione delle armi di distruzione di massa. Shen, il perfido figlio dei reggenti, è stato cacciato da corte perché ha utilizzato la polvere per i fuochi d'artificio per fabbricare cannoni e fucili. Esiliato, Shen continua nel suo progetto scellerato e accumula acciaio per costruire un esercito di cannoni contro cui nulla possono persino le leggende del kung fu. I cannoni sono il suo strumento di rivincita. Ma un'indovina gli predice che un essere metà bianco e nero, che unisce in se i simboli del Tao, sarà la sua nemesi. Shen guiderà il brutale sterminio di un villaggio di Panda (che probabilmente ha reso orfano Pao) ma non riuscirà a evitare il suo spettacolare castigo.
Con una grande intuizione narrativa, questa vicenda viene raccontata come un prologo a due dimensioni, disegnato in un evidente omaggio alla tradizione delle ombre cinesi. Ma poi le immagini delle sterminio torneranno come un flashback, quando Pao deve affrontare la sfida dei cannoni e ripensa al suo passato, prima di trovare in se stesso la forza che lo porterà a vincere anche questa sfida.
Questi sono gli elementi di un film divertente, emozionante, a volte anche comico ma ricchissimo di contenuti, persino filosofici, anche se poi c'è, e non potrebbe essere diversamente viste le caratteristiche del protagonista, una forte componente fisica. C'è molta azione e ricche sequenze che presentano i combattimenti come coreografie di un balletto. Ad arricchire il tutto gag e battute in linea con la più classica tradizione della comicità più popolare.
Paolo Biamonte