Aggiornato il Dicembre 17, 2014 da Il Guru dei Film
Il nuovo film di David Fincher, raccontando la vicenda di un uomo accusato di aver ucciso la moglie misteriosamente scomparsa, mette in scena la società dell’informazione con ironia e qualche concessione pulp. Con Ben Affleck e Rosamund Pike.
L’amore bugiardo, il nuovo film di David Fincher, è diverse cose insieme. Un thriller dai risvolti imprevedibili, un omaggio a Hitchcock, una denuncia dei meccanismi della società dei social media e della voracità dei mezzi di informazione per argomenti morbosi, un saggio di ironia sulle convenzioni del matrimonio, una sorprendente concessione a qualche scena ai limiti del pulp.
Tratto dal romanzo best seller di Gillian Flynn, che firma la sceneggiatura, è la storia di un matrimonio apparentemente perfetto: quello tra Nick Dunne-Ben Affleck, ex giornalista a New York che, dopo aver perso il posto, torna nella piccola città del Missouri dove è nato e apre un bar, e Amy Dunne-Rosamund Pike, autrice di una saga di libri di successo.
Il giorno del quinto anniversario di matrimonio Amy scompare: col passare del tempo non solo si accumulano gli indizi che la donna sia morta ma che ad ucciderla sia stato il marito.
La storia è raccontata dai diversi punti di vista e, mentre la vicenda diventa sempre più il consueto spettacolo morboso dato in pasto ai media e al pubblico assetato di orrori, si scopre che il matrimonio dei Dunne non era poi così perfetto.
E’ quasi impossibile proseguire nel racconto senza correre il rischio di spoiler.
C’è una profonda consapevolezza nella regia quasi classica di Fincher, nel suo dichiarato omaggio a Hitchcock e nella sua volontà di denunciare le distorsioni di una società dove tutti sono consapevoli del potere dell’informazione, anche le sue vittime. Una consapevolezza che forse spinge il regista ad abbondare nell’uso di twist narrativi e di personaggi che in realtà sono solo funzionali a infondere incertezza nello spettatore.
Con un’interpretazione di grande livello, Rosamund Pike da clamorosamente ragione a chi l’ha scelta preferendola ad altre candidate di gran nome.
Paolo Biamonte
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