Aggiornato il Ottobre 10, 2008 da Il Guru dei Film
L’opera Palma d’Oro a Cannes di [[Laurent Cantet]] è tratta dal libro di Francois Bégaudeau (Einaudi) che è anche il protagonista del film che racconta le vicende di una classe multi etnica di ragazzi tra i 13 e i 15 anni di una scuola dell’estrema periferia parigina.
Se avete voglia di capire cosa sia la società multi etnica al riparo dalle tossine della paura e del dibattito sulla sicurezza andate a vedere La classe, il docu-film di Laurent Cantet che ha vinto la [[Palma d’Oro]] all’ultimo Festival di Cannes. Si tratta dell’adattamento cinematografico del libro, un inaspettato successo editoriale (in Italia lo pubblica Einaudi), scritto da Francois Bégaudeau, un insegnante di una scuola media del XX arrondissement, che è come dire, la periferia della periferia (se preferite la banlieu) di Parigi
Come da copione nella società multi etnica occidentale, in questi quartieri dormitorio e desolati delle metropoli vivono gli immigrati. Così nella classe del professor Bégaudeau ci sono 25 tra ragazzi e ragazze tra i 13 e i 15 anni che vengono dalla Cina come dal Mali, dal Marocco come dalle Antille. Parlano le neolingue delle periferie, quel mix tra dialetti, lingua di stato, scrittura da sms e instant messenger con vigorosi innesti di rap che sono uno dei fenomeni linguistici più interessanti delle società metropolitane e che rappresentano contemporaneamente il codice di una comunità e una barriera eretta contro gli adulti e le istituzioni
Bégaudeau è uno di quegli insegnanti che ama il proprio mestiere e i ragazzi. Da uomo intelligente e pratico sa che se vuole coltivare la minima speranza di ottenere qualche risultato deve scendere sullo stesso terreno dei suoi allievi, dimostrargli che la conoscenza è uno dei mezzi migliori che hanno per uscire dal ghetto (che finisce per essere anche una prigione mentale eretta da rigidi codici di sopraffazione) e fargli capire che possono fidarsi di lui. Non è un caso che Bégaudeau sia anche il protagonista del film: Cantet lo ha girato con il preciso obiettivo di raccontare una realtà scolastica segnata dalla presenza di ragazzi di culture diverse. Così ha organizzato un laboratorio, tutti i mercoledì da ottobre a giugno cui hanno preso parte 50 ragazzi che alla fine si sono ridotti ai 25 che hanno partecipato alle riprese rinunciando alle vacanze estive. Tutta l’azione si svolge all’interno della scuola e, come ha raccontato Cantet, i più entusiasti dell’esperienza sono stati i ragazzi.
Chissà se al ministro Gelmini piacerà. Magari si arrabierà perché i ragazzi non hanno il grembiule.
Paolo Biamonte