Aggiornato il Marzo 23, 2017 da Il Guru dei Film
Arriva Gore Verbinski con un thriller scritto insieme a Justin Haythe.
Dopo il controverso The Lone Ranger, il regista tenta un rilancio con La Cura dal Benessere interpretato da Dane Dehaan, Jason Isaacs e Mia Goth.
Con questo ultimo film Verbinski torna alle origini e in particolare al genere thriller/horror che lo ha visto autore dell’indimenticabile The Ring del 2002 di cui è in sala in questi giorni il terzo capitolo.
La Cura dal Benessere ha un taglio più introspettivo e psicologico e non a caso il regista ha fatto esplicito riferimento a modelli classici quali Shining e Rosemary’s Baby e appaiono anche evidenti i parallelismi con Shutter Island di Scorsese.
La Cura del Benessere nasce dall’idea di affrontare in termini cinematografici l’idea dell’esistenza di una cura miracolosa contro il senso di malessere sociale strisciante e e la relativa ossessione per la salute a tutti i costi.
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Spiega così la sua scelta Verbinski: “Abbiamo iniziato ad esplorare l’idea di un centro benessere tra le Alpi, dove però gli ospiti non si rimettono in forma e da lì la storia ha cominciato pian piano a prendere forma. Per noi era chiaro che questo sarebbe stato un film di genere e abbiamo quindi iniziato a sviluppare varie idee intorno al concetto d’inevitabilità. È la sensazione di avere una malattia, come se ci fosse un puntino nero sulla radiografia che non si può eliminare!.
Il film infatti racconta di un giovane broker inviato in missione dalla sua azienda in una clinica del benessere dove i pazienti sono sottoposti a trattamenti dietro i quali si celano misteri oscuri e sconcertanti.
Nei panni del protagonista troviamo Dane DeHaan che si contrappone sulla scena a Jason Isaacs che interpreta il sinistro Dottor Volmer, ma la vera sorpresa del film è Mia Goth, giovane e talentuosa star emergente.
Paolo Piccioli
Ecco il trailer de La Cura dal Benessere
Punto di forza dell’opera di Verbinski è l’aspetto scenografico e la cura delle riprese, l’indiscussa abilità tecnica con la quale il regista crea la tensione giusta, soprattutto nella prima parte del film.
La Cura del Benessere tende infatti ad essere un po’ dilatato e lo spettatore rischia ad un certo punto di perdere il filo e di venire travolto dalle mille suggestioni che si presentano nelle 2 ore e mezza di film. Per contrastare questa possibile difficoltà interpretativa Gore Verbinski mantiene alta la tensione e sfrutta tutto il suo mestiere, come racconta con queste efficaci parole: “Ciò che accade resta enigmatico perché si percepisce la presenza di qualche altra forza e s’intuisce che sta per succedere qualcosa d’inevitabile. Per me è questo il trucco che lascia sulle spine il pubblico: fare in modo che tutto suggerisca una malattia che non guarisce e ti sta risucchiando”.
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