La Fine del Mondo (2013)

Aggiornato il Gennaio 28, 2014 da Il Guru dei Film

la fine del mondoDopo “Shaun of the Dead” e “Hot Fuzz” il regista Edgard Wright torna con la collaudata coppia Pegg/Frost per un’esilarante commedia nostalgica a sfondo fantascientifico.

Gary King è deciso a riprendere la sfida interrotta con i suoi amici una ventina di anni prima: bere birra in tutti i pub della cittadina natale e terminare in bellezza al World’s End, il mitico e ultimo locale. Gary riesce a rintracciare i quattro vecchi amici di un tempo, un gruppo di uomini adulti che si ritrova riunito dall’esuberanza dell’amico ritrovato, uno scalmanato nostalgico e contagioso. Per il gruppo basta poco per ritrovare l’affiatamento e iniziare la rimpatriata, qualcosa però si nasconde negli abitanti della cittadina, persone fredde dal comportamento insolito….

 

Amici che si divertono a fare film e insieme invecchiano, la cerchia di “mattacchioni” di successo guidati da Simon Pegg, il più noto del gruppo, sforna un’altra opera divertente consapevole del tempo che passa, quindi perché non riderci su e mischiare una delle passioni giovanili: la fantascienza. Dopo l’horror di “L’alba dei morti dementi” e l’action di “Hot Fuzz” a contaminare i toni da commedia scoppiettante de “La Fine del Mondo” arriva un’invasione aliena dai toni surreali e risvolti post-apocalittici. Il vero messaggio di fondo restano l’amicizia e la vena nostalgica della giovinezza che già a 40 anni comincia a fare sospirare. Il target del film è: maschio middle-class sui 40 anni, possibilmente amante della birra, siccome milioni di individui si possono riconoscere è altrettanto vero che è facile finire impallinati dalla commozione. Almeno nel prologo la magia del passato che torna con leggerezza e ilarità è garantita, Simon Pegg (Gary King) imperversa come impossessato, interpreta un disadattato ma non puoi fare a meno di amarlo, convinto che la scintilla del passato e della giovinezza non è morta ma anzi vive ed è solo questione di risvegliarla con una rimpatriata folle quanto suggestiva.

 

 

i vichinghi

 

I primi 25 minuti de “La Fine del Mondo” sono travolgenti ed emozionanti, puoi ridere e piangere allo stesso modo, sembra di stare in un vero cult generazionale, con il gruppo di amici che si ricompone con gli stessi battibecchi e gerarchie di un tempo. Intanto una colonna sonora di hit brit-pop dei primi anni 90, da fare venire il magone, martella le orecchie e apre baratri di ricordi (personali), inserendosi alla perfezione in tempi di montaggio fulminanti e battute a raffica, in poco tempo tutti i personaggi emergono con le loro rispettive personalità, insomma l’empatia è massima. Poi qualcosa si inceppa, o meglio, la direzione del film prende un’altra piega, del tutto inaspettata per quanto visto sinora. Si entra nella fantascienza di stampo vintage americano, “L’invasione degli ultracorpi” salta subito alla mente, ma anche il recente “Attack the Block” può essere visto come un’influenza, del resto “La Fine del Mondo” sembra la versione adulta del film di Joe Cornish, uno di famiglia visto che è stato interprete in “L’alba dei morti viventi” e “Hot Fuzz”, inoltre è impegnato alla sceneggiatura di “Ant-Man” il prossimo film di Edgard Wright.

 

L’attenzione si sposta sul versante più spettacolare e l’entrata degli effetti speciali immerge i protagonisti in una vera invasione aliena, bisogna quindi accontentarsi di seguire una commedia sui generis a base di (finte) persone che se colpite cadono a pezzi sprigionando uno strano liquido blu. La posta in gioco ora è come salvare la pelle e scoprire chi e cosa vogliono i nuovi arrivati, intanto al gruppo si è unito il personaggio di Rosamunda Pike, un’altra “reduce” del passato e come allora contesa da Gary King e Steven (Paddy Considine), per un’ulteriore sviluppo di gags e malintesi divertenti. Il cast schiera altri nomi piuttosto illustri come Pierce Brosnan, nel ruolo del professor Sheperd, mentre uno dei protagonisti è il celebre Martin”Bilbo”Freeman della serie de “Lo Hobbit”. Tra le sequenze più divertenti che vedono i nostri eroi alle prese con incontri ravvicinati (del 3° tipo) si segnala l’arrivo nella discoteca, sulle note di Kylie Minogue, e la danza con delle ragazzine speciali.

 

La parte finale è la più delirante e pirotecnica, c’è ancora il tempo di prendere altre incontrollate direzioni, a testimoniare un’idea di film non del tutto bilanciata ma forse anche per questo di simpatica e genuina follia. “La Fine del Mondo” si regge in gran parte sulla prova scatenata di Simon Pegg, davvero in gran forma, vestito con una maglietta dei Sisters of Mercy per tutto il film, al fianco il sempre fidato e simpatico Nick Frost. Per chi ha adorato i precedenti “Shaun of The Dead” e “Hot Fuzz” resta un appuntamento imperdibile, nonostante si possa recriminare sul fatto che la “La Fine del Mondo” non ha espresso tutta la potenzialità suggerita. Il divertimento resta assicurato.

 

Tit. Originale: The World’s End
Paese: USA
Rating: 7/10