Aggiornato il Aprile 5, 2012 da Il Guru dei Film
Il secondo capitolo della spettacolare saga a sfondo mitologico.
Dieci anni dopo la battaglia con il Kraken, Perseo conduce una vita normale da pescatore insieme al figlio, alcuni incubi lo assalgono nella notte annunciando foschi presagi. Il padre di Perseo, Zeus, raggiunge il figlio per richiedere l'aiuto contro una nuova minaccia: il potente Crono, insieme ai Titani, sta per risalire dalle profondità degli inferi alla conquista del mondo. Solo Perseo, mezzo uomo e mezzo Dio, può contrastare il nemico e aiutare gli dei, indeboliti dalle mancate preghiere degli uomini.
Il successo del precedente remake "Scontro tra Titani", quasi 500 milioni di $ incassati, dava per scontato l'arrivo del sequel uscito nei cinema con il titolo di "La Furia dei Titani", un'altra rivisitazione spettacolare intorno ai miti degli dèi olimpici. La pellicola subisce il cambio di regia, fuori Leterrier e dentro Jonathan Liebesman, quello del belligerante "World Invasion" (2011), il budget di produzione aumenta sino a toccare i 150 milioni $ serviti a migliorare gli effetti speciali e la differenza rispetto al capitolo precedente appare evidente. Il prologo del film è uno dei picchi migliori, ci vogliono quel paio di minuti per digerire la parrucca di Sam "Avatar" Worthington (Perseo), in seguito si parte con delle visioni premonitrici di masse laviche che risucchiano decine di vittime, immagini davvero titaniche di distruzione e caos, sino alla apparizione dei primi mostri, le Chimere, che portano la devastazione in un piccolo villaggio di pescatori per uno scontro serrato e violento.
"La Furia dei Titani" non si discosta molto come struttura dal capitolo originale, si può dire che lo schema è lo stesso: una missione da compiere attraverso un percorso impervio minato da mostri, sino a un ultimo confronto con la minaccia principale e più impegnativa. Il film paga questo meccanismo e si traduce nella scarsa tensione, la trama troppo prevedibile inciampa in veri e propri giri a vuoto e cali di ritmo preoccupanti, tutta la parte nel labirinto provoca sbadigli anche nei più volenterosi. I personaggi sono piuttosto monodimensionali, alcuni scompaiono senza troppe spiegazioni rispetto alla passata avventura, ritorna invece lo Zeus di Liam Neeson con parruccone e barba, ora senza poteri, per alcune scene abbastanza ridicole: in ciabatte in mezzo al campo di battaglia, non si può vedere. La storia prevede un particolare rapporto tra Zeus e un'altra divintà, l'Ade di Ralph Fiennes, cambi radicali di comportamenti tra i due per esigenze di copione che anche qui lasciano perplessi. La parte del cattivo se la prende Ares, il dio della guerra, interpretato da Edgar Ramirez che tiene sempre quell'aria da piacione latino che lo ha reso indimenticabile nel serial "Carlos".
La forza del film risiede dunque negli effetti speciali e nella parata continua di mostri, la sortita nella terra dei ciclopi è abbastanza divertente, i giganti da un occhio solo sono ben ricreati in mezzo a una foresta tra grugniti e trappole rudimentali, Perseo deve liberare Zeus caduto prigioniero negli inferi, al fianco dell'eroe la principessa guerriera Andromeda di Rosamund Pike a cui spetta la componente di fascino femminile della pellicola. La spalla ironica invece è relegata a Toby Kebbell, figlio di Poseidone, anch'egli colpito dalla maledizione delle parrucche: questa volta sono dei dreadlocks! Piccola parte anche per Bill Nighy che compare come Efesto, il fabbro che ha creato le tre armi utili per neutralizzare il temibile Crono. Il viaggio negli inferi, la zona in cui la piccola pattuglia guidata da Perso si infila, é agevolata dagli effetti in 3D, si tratta di una riconversione ma questa volta è ben fatta e la profondità degli ambienti risalta in ogni inquadratura: resta impressa la carrellata-zoom che penetra nelle viscere della terra.
Per riprodurre l'imponenza e la devastazione di Crono non si é badato a spese, un gigante di lava e detriti di forma umanoide (ricorda il Kraken precedente), che provoca spostamenti di fuoco e magma piuttosto impressionanti, se una ragione esiste per vedere questo film sono le sequenze in cui compare, la potenza distruttrice deflagra in un finale esplosivo tra eruzioni e sconvolgimenti tellurici. Da segnalare anche una fulminea apparizione per il Minotauro, il meno convincente dei mostri presenti. La conclusione appare scontata verso un coinvolgimento flebile e il pubblico, sembra percepire la situazione, non si accontenta dei pur pregevoli effetti speciali: nel primo week end gli incassi sono dimezzati al confronto del primo capitolo, alla fine saranno buoni ma non paragonabili all'exploit precedente.
Tiolo Originale: "Wrath of Titans"
Paese: U.S.A.
Rating: 6/10