La terza madre (2007) di D. Argento

Aggiornato il Marzo 26, 2008 da Il Guru dei Film

terza_madre.jpgTitolo: La Terza Madre
Paese: Italia

A distanza di quasi trenta anni Argento chiude la trilogia iniziata con "Suspiria" e proseguita con "Inferno". Un film "incredibile".

Il ritrovamento di una tunica-talismano appartenuta alla Terza madre, l’unica rimasta in vita di una temibile triade di streghe sanguinarie, scatena una serie di brutali omicidi che sconvolgono la vita di Sarah Mandy ([[Asia Argento]]). La ragazza non sospetta che i tragici eventi sono collegati al suo passato e alla figura della madre, morta in circostanze misteriose.

[[Dario Argento]], ormai ex-maestro del cinema horror da diversi lustri, prosegue nella personale opera di auto-demolizione autoriale, scomodando questa volta anche alcuni dei suoi film migliori come il capolavoro "[[Suspiria]]"(1977) e il bellissimo "[[Inferno]]"(1980), indicati come i primi capitoli della trilogia stregonesca che ha il suo atto conclusivo con "[[La terza madre]]".

Forte comunque di un seguito di culto mondiale Argento ha inanellato negli ultimi tempi una serie di film imbarazzanti che hanno offuscato una carriera prestigiosa e compromesso seriamente la credibilità del regista di "[[Profondo rosso]]" (1975), del resto tentare di difendere opere come "[[Il fantasma dell’opera]]" (1998) o "[[Il cartaio]]" (2004) è difficile anche per i fans più accaniti.

"La terza madre" giunge come un’ulteriore conferma di un’involuzione di stile e povertà di idee, anche nei recenti episodi della serie-tv "[[Masters of horror]]" la tendenza non cambia di molto, che lascia sconcertati per le continue cadute nel ridicolo (in)volontario, tanto che è quasi impossibile tentare una seria analisi di un film che non ha ne capo ne coda.

Se la storia, pretestuosa e piena di personaggi assurdi, fa acqua da tutte le parti, non si può fare a meno di notare come una volta ancora l’aspetto riguardante la conduzione degli attori è praticamente assente, aggravato da interpretazioni modeste e di scarsa rilevanza: Asia Argento sembra capitata per caso sul set e svogliata nel ruolo della protagonista.

In molti hanno sottolineato l’impennata splatter dell’ultimo Argento, uno dei rari motivi che possono destare l’interesse, che rende gli omicidi de "La terza madre" piuttosto efferati, peccato che la totale assenza di tensione e profondità psicologica dei protagonisti decreta l’inutilità di violenze esagerate e ingiustificate, con l’effetto di fare sorridere più che spaventare.

Sequenze "pazzesche" si susegguono con ineluttabile goffaggine: il "caos" di Roma raffigurato da due energumeni che saltano su una macchina, il lancio di un bambino (un evidente manichino) nel Tevere, l’arrivo delle "streghe" all’aeroporto agghindate con un improbabile look che esce dall’incontro tra Loredana Bertè e la prima Madonna, un finale tutto da vedere (si fa per dire) in cui il crollo di una casa in stile "Willy il coyote" decreta la fine del male.

Sprecate le partecipazioni di [[Udo Kier]] e [[Phillipe LeRoy]] che appaiono in camei rapidissimi, imperdonabile il tratteggio superficiale della strega sexy interpretata dalla modella israeliana Moran Atias, banali e inutili anche le apparizioni spettrali dello spirito-guida con il volto di Daria Nicolodi.

Un film delirante, nell’accezione negativa del termine, che lascia senza parole.

Rating: 3/10