Aggiornato il Gennaio 13, 2011 da Il Guru dei Film
Paul Giamatti è lo splendido protagonista dell'adattamento del capolavoro di Mordecai Richler realizzato senza tradire il romanzo. Con Dustin Hoffman e Rosamund Pike.
Non è stato facile girare il film di La Versione di Barney. Lo stesso Mordecai Richler, autore del libro, non è riuscito a portare a termine una riduzione soddisfacente prima della sua morte nel 2001.
Prima ancora di porsi il problema della fedeltà a un amatissimo best seller mondiale, la questione fondamentale è nella struttura e nella natura del romanzo, una sorta di monologo interiore del protagonista senza una logica cronologica e con digressioni e salti di memoria (quei vuoti di memoria che alla fine si scoprirà essere provocati dall'Alzheimer). Come si trasforma in cinema una telefonata che dura quattro pagine?
Richard Lewis, il regista, ci ha lavorato anni. Lewis non è proprio uno qualunque visto che è l'autore e il regista di C.S.I. Parte del suo lavoro è consistito nel convincere Robert Landos, il mega produttore di Hollywood proprietario dei diritti, di essere in grado di portare a termine il progetto.
Come saprete, La Versione di Barney è il libro che Barney Panofsky scrive per spiegare la sua versione dei fatti rispetto a quanto raccontato da un suo acerrimo avversario sulla sua vita su cui pesano l'accusa di aver ucciso il suo migliore amico, tre matrimoni falliti e un solo grande amore stupidamente buttato alle ortiche.
Barney è un personaggio scorrect e imprevedibile, immerso nella cultura e nelle tradizioni ebraiche che fa i conti con i propri errori con la sua vita tortuosa e con una malattia implacabile che avanza.
Tradurre in cinema tutto il romanzo era impossibile: così si è deciso di scegliere e di privilegiare la storia con Miriam, il grande amore incontrato da Barney il giorno del suo secondo matrimonio e mai più dimenticato. Le altre storie, compresa l'accusa di omicidio, sono diventate sub trame.
In casi come questi scegliere non vuol dire tradire e, nonostante il dibattito sia ancora in corso, nessuno ha dubbi sul fatto che Paul Giamatti sia un Barney strepitoso, perfettamente immerso nello spirito del personaggio letterario e allo stesso tempo al servizio del racconto cinematografico. Non è un caso che si parli di una nomination all'Oscar per uno degli attori più brillanti in circolazione.
Se Dustin Hoffman è concentrato come nei momenti migliori, Rosamund Pike nel ruolo di Miriam è così credibile da essersi meritata i complimenti della vedova e del figlio di Richler.
Paolo Biamonte