Aggiornato il Ottobre 21, 2008 da Il Guru dei Film
Tit. Originale: The Abominable Dr. Phibes
Paese: Inghilterra/U.S.A.
Uno dei classici dell’horror britannico con l’indimenticabile [[Vincent Price]].
Il Dr.Phibes ([[Vincent Price]]), accecato dal dolore per la perdita della giovane moglie, attua una diabolica vendetta nei confronti dei medici che non sono riusciti a salvare la sua amata. Phibes insieme alla fedele assistente Vulnavia inizia a eliminare uno dopo l’altra le ignare vittime, ispirandosi alle bibliche piaghe che colpirono l’Egitto, con metodi bizzarri e spaventosi.
Il tema per eccellenza del genere horror, la sconfitta della morte e la sua negazione (che altro sono i vampiri, gli zombi, ecc. se non un macabro prolungamento della vita?), si ripropone con potenza e originalità in questo film datato 1971, un divertimento necrofilo distillato dal tipico humor inglese.
Vincent Price nel ruolo di Phibes è qualcosa di sublime, un personaggio tragico e folle, segnato non solo nell’animo per la scomparsa dell’amata, ma anche nel corpo, devastato da un incidente che ha ridotto il suo volto in un orrendo teschio ghignante, che egli cammuffa con protesi posticcie. Come un eroe del male proveniente dal cinema muto ("[[Il fantasma dell’opera]]", 1925) non proferisce parola, se non grazie a un macchinario collegato alla giugulare che gli consente una voce tombale, e scatena la sua repressa passione d’amore perduto suonando un organo da cui vibrano melodie inquietanti. Grandioso.
La ripetizione, l’ossessione, l’ingegnosità degli omicidi, cosi care al genere horror, trovano ne "L’abominevole Dr. Phibes" un modello da imitare, sia nel successivo "[[Oscar insanguinato]]" (1973) sempre con Vincent Price, sino a opere più recenti e personali come "[[Seven]]" (1995, i delitti legati ai peccati capitali) o semi-plagi come "[[I segni del male]]" (2007, anche qui compaiono episodi ispirati alle piaghe bibliche). Tra i fantasiosi omicidi della pellicola si segnala quello eseguito con una maschera-metallica che stritola la testa di un malcapitato, in anticipo sulla sadica saga di "[[Saw l’enigmista]]".
L’aspetto scenografico colpisce per l’impostazione teatrale, carico di colori accesi che ricordano certe influenze art-decò, in particolare il rifugio del Dr. Phibes progettato con scalinate e paratie semoventi non si dimentica anche, soprattutto, per l’inquietante presenza di una banda musicale composta da pupazzi meccanici. Leggiadra e silente si aggira in questi ambienti la bella Vulnavia ([[Virginia North]], che interruppe la carriera dopo questo film), giovane e letale assistente di Phibes dal look vistoso e ricercato.
Sulle tracce del Dr. Phibes vi sono una coppia di imbranati detective di Scotland Yard, impegnati più che altro in alcune gag non proprio eccelse (una delle più carine è quella dell’ispezione di un armadio), che insieme al Dr. Vesalius ([[Joseph Cotten]]) tentano una difficile indagine. Nel finale sepolcrale il Dr. Phibes intanto prepara il viaggio verso l’aldilà, o meglio verso una vita eterna al fianco della sua amata moglie, imbalsamata secondo le pratiche tramandate millenni prima dagli antichi egizi, un tema quest’ultimo che verrà sviluppato nell’altrettanto ottimo seguito "[[Frustrazione]]" (1972).
Il regista [[Robert Fuest]], proveniente dalla regia di alcuni episodi della serie "[[The Avengers]]", non influisce più di tanto sulla riuscita del film che è in gran parte dovuta a Vincent Price in una delle sue interpretazioni più amate e ricordate.
Rating: 8/10