Aggiornato il Gennaio 14, 2009 da Il Guru dei Film
Dalla Svezia con ambiguità arriva il film anti-Twilight: un’insolita storia di vampiri che racconta la fine dell’infanzia e la voglia di essere amati.
Oskar è un ragazzino dodicenne che vive con la madre in un quartiere popolare nei pressi di Stoccolma. I compagni di scuola lo prendono di mira con scherzi pesanti e violenze, inoltre quando è a casa non ha nessun amico con cui giocare. Un giorno giungono dei nuovi vicini tra cui Eli, una ragazzina strana che esce solo con il calare del sole e che non sembra soffrire il freddo, Oskar comincia ad avvicinarla per stringere amicizia. Nel frattempo nella zona avvengono brutali omicidi che gettano nel terrore la popolazione. Oskar sospetta della sua giovane amica ma è solo grazie a lei se ora si sente vivo e in grado di affrontare i bulli che gli rendono la vita impossibile.
A sorpresa "Lasciami entrare" è probabilmente il migliore film sui vampiri da diversi anni a questa parte, nonostante in molti sostengono che non sia un horror vero e prorio, una pellicola che affossa il più famoso diretto concorrente "Twilight" non solo per manifesta superiorità ma, soprattutto, per le implicazioni sociali e politiche che vengono suggerite su diversi livelli, con una durezza di fondo non indifferente.
Tratto dall’omonimo romanzo di [[John Ajvide Lindqvist]], qui anche in veste di sceneggiatore, questo piccolo film svedese si svolge nel 1982 in un quartiere dormitorio nei pressi di Stoccolma, uno scenario opprimente stretto dal freddo della neve e dal ghiaccio dove la più divertente delle occupazioni è quella di rinchiudersi in qualche bar e consumare alcolici.
Oskar si muove in questo scenario indifeso e rinchiuso in se stesso, non ha amici e quelli che dovrebbero essere i suoi compagni di giochi lo picchiano, ama stare da solo in cortile e collezionare inquietanti articoli di cronaca nera che lo spingono a fantasticare piani di vendetta che non ha coraggio di attuare. Poi una notte arriva Eli.
La prima parte di "lasciami entrare" è pressoché perfetta, gli incontri tra i due piccoli protagonisti sono pura magia nonostante la diffidenza reciproca. La commozione è dietro l’angolo, ma attenzione: siamo lontani dal romanticismo tipico di certi film americani. Non tutto viene spiegato, i confini sono oscuri cosi come la natura di Eli che scopriamo essere una vampira temibile accompagnata da un misterioso tutore che le procaccia il sangue di cui si nutre (la bella e cruenta sequenza nel parco). Oskar capisce che qualcosa non va nella sua amica che emette anche un odore strano, in seguito in una sequenza già di culto si intuisce che Eli è asessuata.
Eli è un vampiro rinchiuso in un corpo di un(a) dodicenne, spaventoso nella trasformazione animalesca che lo tramuta in cacciatore di sangue, niente è comunque svelato sulle sue origini, anche il suo tutore/servitore (nel libro descritto con implicazioni pedofile) inquieta per la meticolosa cura con cui esegue i peggiori crimini ai danni di ignari passanti. L’insondabile rapporto tra queste due sinistre figure arriva al culmine quando Eli giunge in ospedale per trovare il suo protettore, ferito dopo l’ultima missione, una sequenza per cuori forti che probabilmente farà la gioia dei fans dello splatter.
Società oppressiva e senza via di scampo, autorità (scolastiche comprese) totalmente assenti, genitori inadeguati (quelli di Oskar sono separati) per educare i figli, adulti che vivono alla giornata meglio se davanti a un boccale di birra, ecc. questi sono alcuni degli spaccati di vita in "Lasciami entrare" che può apparire ovattato come il paesaggio candido innevato che lo contraddistingue, in realtà Oskar ed Eli sono soli contro un mondo che per diverse ragioni li ha abbandonati alla solitudine ma ormai tra di loro è nato un sodalizio che è impossibile recidere.
Il regista Tomas Alfredson riporta certe peculiarità ormai comuni in materia di "vampiri": possono incenerirsi con la luce del sole (la donna infettata da Eli), devono nutrirsi solo ed esclusivamente di sangue (Eli vomita le caramelle offerte da Oskar) e per entrare in una casa devono avere il permesso del proprietario altrimenti subiscono sofferenze fisiche. Abbastanza insolita invece l’avversione dei felini nel film, in cui abbondano soprattutto nella casa di uno spaventato signore, nei confronti dei vampiri.
La durata di circa due ore della pellicola è forse eccessiva, a discapito della tensione che nella seconda parte subisce dei cali, la prova dei due giovani protagonisti Kåre Hedebrant (Oskar) e Lina Leandersson (Eli) è comunque superlativa e se il film è ormai un piccolo trionfo di critica e pubblico in gran parte è loro merito. Colpo di coda nel finale memorabile ambientato in una piscina, con una scelta di regia geniale che si inventa una ripresa fuoricampo subacquea tutta da vedere.
Gli americani hanno già fiutato l’affare e già si parla del solito remake in arrivo, questa volta pare che il predestinato alla regia sia Matt Reeves, l’autore dell’apprezzato catastrofico "Cloverfield" (2008). Il consiglio intanto è quello di correre a vedere "Lasciami entrare".
Titolo Originale: "Let the Right One In "
Paese: Svezia
Rating: 8/10