Latitudine Zero (1969)

Aggiornato il Novembre 30, 2011 da Il Guru dei Film

Latitudine zeroMondi sommersi e guerre con sommergibili in un pop-film di fantascienza anni 60.

Nelle profondità dell'oceano Pacifico un maremoto sconvolge l'esplorazione marina di tre uomini. Gli sventurati vengono soccorsi e trasportati su un enorme sommergibile, l'Alpha, che scoprono essere del secolo precedente, si tratta di una tecnologia sconosciuta proveniente da un mondo sommerso: Latitudine Zero, una terra felice popolata da un'umanità illuminata. Il comandante dell'Alpha conduce da anni una guerra sottomarina contro i rivali guidati dal dottor Malic, l'uomo che ha ideato il temibile sommergibile Squalo Nero.

Bizzarra rivisitazione di "20.000 leghe sotto i mari" secondo il regista Inoshiro Honda ("Godzilla", "Uomini H") che si occupa di una produzione giappo-americana, evidenziata anche nella composizione del cast, divisa in parti uguali tra attori asiatici e occidentali, portata avanti con tanta inventiva a sopperire i pochi mezzi finanziari disponibili. Il film è un delirio pop pieno di incongruenze e nonsense, effetti speciali con miniature, mostri di peluche e personaggi assurdi, insomma abbastanza per divertirsi, a patto di entrare nell'ottica di un cinema ormai sempre più lontano e ingenuo ma dal fascino irresistibile. "Latitudine Zero" è un film che subisce la forte influenza del cinema di fantascienza giapponese del periodo, molto tecnico, affidato quasi completamente alle scenografie e agli effetti speciali dei modellini, in questo caso di fantasiosi sommergibili, più simili ad astronavi e muniti di armi e gadgets curiosi. Una delle scene più divertenti è l'inseguimento tra i sommergibili Alpha e Squalo Nero, piuttosto articolato e ben riprodotto, si vede inoltre il lancio di razzi a ricerca termica che potrebbe essere il primo visto in un film live-action.

Latitudine zero

La storia di "Latitudine Zero", visto anche l'ambientazione, fa acqua da tutte le parti ma si rischia di soffermarsi su un elemento poco importante, quello che conta è la suggestione nel vedere l'invasato Dottor Malic di Cesar Romero, si, lui, il fantastico Joker del telefilm "Batman" anni 60, scambiare le improbabili considerazioni con l'altrettanto poco credibile compagna Lucrezia, l'attrice Patricia Medina, per una mad coppia matura e dai vestiti eccentrici. Anche il dandy degli abissi di Joseph Cotten non è male, il comandante MacKenzie dal sangue freddo del sommergibile Alpha. Abbastanza trascurabili i tre bellimbusti capitati in mezzo al mare, che dovrebbero essere gli eroi principali, dei quali si ricorda almeno il biondo giornalista interpretato da Richard Jaeckel che ai tempi si alternava in film celebri ( "Quella sporca dozzina") a b-movie di fantascienza come "Il Fango Verde" e "Latitudine Zero".

Il mondo sommerso di Latitudine Zero rispecchia l'idea che si aveva all'epoca del futuro, con grandi spazi verdi e architetture avveniristiche, viste oggi superate, con scenari foto-montati e disegnati su fondali finti, un luogo popolato da giovani e belle ragazze in bikini (!) molto disponibili, una di queste è la dottoressa Ann Burton (Linda Haynes) che appare mezza nuda ai suoi ospiti nelle prime scene nel sommergibile Alpha. Gli attori giapponesi sono meno convincenti, in ruoli di secondo piano, il comandante dello Squalo Nero è una donna, Kuroi Ga, nel corso della vicenda subisce una drammatica trasformazione. "Latitudine Zero" ha in serbo una galleria di mostri-freaks davvero sorprendenti, scaturiti dalla fantasia perversa del Dottor Malic impegnato in esperimenti folli che incrociano gli animali agli uomini, che si ricollega a "L'isola del dottor Moreau", una sorta di H.G.Wells in versione psichedelica.

La seconda parte di "Latitudine Zero" getta i protagonisti, guidati da MacKenzie, nell'incursione sull'inospitale isola Mastio Rosso, dove Malic progetta la conquista del mondo, un territorio infernale infestato da bestie mostruose che i nostri eroi fronteggiano muniti di tute dorate capaci di sprigionare raggi di fuoco e, tramite mini-propulsori, fare prendere il volo. A lasciare senza parole è l'incredibile povertà dei costumi che ricreano veri e propri scherzi della natura, si possono ammirare i più assurdi gorilla-pipistrello della storia, imperdibile lo scontro dei protagonisti contro le bestie volanti all'interno di un laboratorio sotterraneo, mentre non si dimentica il grifone gigante, metà leone e metà uccello, al centro del distruttivo finale con ancora presenti i sommergibili coinvolti in esplosioni e crolli assortiti. Della pellicola esistono due versioni, quella giapponese e quella internazionale, quest'ultima con un minutaggio maggiore.

Titolo Originale: "Ido zero daisakusen"
Paese: U.S.A./Giappone
Rating: 7/10