Aggiornato il Marzo 2, 2016 da Il Guru dei Film
Brian Helgeland, regista e sceneggiatore affermato, regala a Tom Hardy un doppio ruolo nel suo ultimo lavoro Legend, noir “biografico” interpretato anche da Emily Browning, David Thewlis e Chazz Palminteri.
Il pluri-premiato sceneggiatore Helgeland (Oscar per L.A. Confidential), torna questa volta anche a dirigere e lo fa traendo spunto dalla vera storia dei famigerati gangster londinesi Reggie e Ronnie Kray, che insieme negli anni ’60 conquistarono la città di Londra per poi lasciarsi travolgere dall’avidità di potere e dalle gelosie reciproche.
Con Legend, dunque, Helgeland torna sul sentiero noto del gangster-movie seguendo il tipico “copione” che racconta l’ascesa e la caduta dei due fratelli criminali che nel momento del loro massimo “splendore” appaiono ricchi, famosi e invincibili e che poi, come sempre inevitabilmente, finiscono per disintegrarsi in un tragico epilogo.
Un progetto perfetto per le caratteristiche del regista americano che aveva già avuto modo di collaborare, in qualità di sceneggiatore, con la casa di produzione Working Title e che è stato immediatamente individuato come la persona più adatta avendo peraltro sviluppato un particolare interesse personale per la storia dei due fratelli Kray.
Helgeland ha svolto ricerche sui Kray, visitando i luoghi in cui vivevano, parlando con i sopravvissuti della loro gang e con i loro nemici, fra cui il gangster “in pensione” Freddie Foreman, e leggendo tutto ciò che li riguarda.
A fronte di questo lavoro non restava che identificare un cast appropriato e, in effetti, le scelte sono ricadute su attori di primissimo livello: Emily Browning, David Thewlis, Christopher Eccleston e, naturalmente nel doppio ruolo di protagonista assoluto, Tom Hardy.
Ecco il commento di Helgeland sull’attore: “Una cosa è certa. Non avrei potuto fare il film senza il versatile talento di Tom Hardy. Io e il produttore Tim Bevan volevamo assolutamente che Tom recitasse la parte dei due protagonisti”.
Un’investitura totale, quindi, sulle capacità di Hardy che dal canto suo ha ripagato la fiducia gettandosi nel progetto con grandissimo impegno e senza risparmiare energie e con tutta l’attenzione e il talento necessario a gestire un complicato sdoppiamento.
Basti pensare agli aspetti tecnici legati alle scene di conversazione tra i due gemelli dove Hardy spesso registrava il dialogo di uno dei personaggi che gli veniva restituito in playback attraverso un auricolare per la sessione pomeridiana in cui cambiava personaggio…
Una sfida interpretativa non da poco che costituisce un ulteriore elemento di interesse per Legend, film che alla sua presentazione alla Festa del Cinema di Roma è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico in sala e che certamente non deluderà gli amanti del buon cinema dal sapore “classico”.
Paolo Piccioli
Il poster di Legend