Aggiornato il Dicembre 7, 2011 da Il Guru dei Film
Ligabue – Campovolo – 3D – Il Film è una sintesi felice del mondo di Luciano Ligabue. C'è, ovviamente la sua musica, c'è la passione del suo pubblico e c'è anche il Ligabue legato alle sue radici.
Il film – una coproduzione Riservarossa e F&P Group, distribuito dalla Medusa in uscita in 300 sale -. mescola le immagini del concerto (filmate con la regia di Cristian Biondani) e quelle di un docufilm (la regia è di Marco Salom).
Il 3D – è la prima volta che questa tecnica viene usata per un live italiano – dà al concerto un sapore particolare, regalando allo spettatore l'impressione di stare sul palco con i musicisti. Il ritmo del montaggio è più disteso, davvero più cinematografico rispetto al ritmo serrato dei DVD tradizionali. “Le macchine di ripresa per il 3D pesano dai 40 ai 50 chili ciascuna e richiedono ognuna una troupe di nove persone. In Italia i tecnici specializzati in questa tecnologia sono pochissimi, dunque sembrava di essere nella barzellette del tipo c'è un americano, uno spagnolo un tedesco …” spiega Cristian Biondani. Aggiunge Salmon: “Il 3D presenta anche delle difficoltà tecniche per comporre l'inquadratura, perché è necessario mettere in asse due camere”. Ligabue assicura che “non è stato risuonato o ricantato nulla, nel missaggio Corrado Rustici, il produttore musicale, ha corretto solo qualche assolo in cui era scappata la mano”.
“In genere non mi riguardo mai, ma ieri ero in sala e mi sono reso conto che con il 3D, che è una tecnologia molto complessa, si ottiene l'effetto di assistere a un concerto con la definizione che dà allo spettatore l'impressione di stare sul palco e, al tempo stesso, si ha la sensazione di vedere 'molto cinema', sia per quel che riguarda i movimenti di macchina sia per quel che riguarda il montaggio che non può essere serrato come nei DVD musicali tradizionali”.
L'uso di una tecnologia così avanzata non ha cambiato l'approccio emotivo di Ligabue. “Faccio questo mestiere perché mi piace fare concerti e per me il primo comandamento nel mio lavoro è conservare l'emozione. Sono molto grato per quello che ho ottenuto facendo il lavoro che amo e mi appaga e sono molto orgoglioso del pubblico che mi segue, dell'armonia che si respira ai miei concerti e si respirava a Campovolo. Mi piacciono anche le sfide, soprattutto quando in partenza non sai dove andrai a parare. Era la situazione con il 3D: francamente non sapevo che sarebbe stato così complicato”.
Alla spettacolarità delle immagini live fa da controcanto il racconto del docufilm, con immagini divertenti del backstage e, soprattutto quelle, davvero inedite, di Ligabue nella sua Correggio con i suoi amici di sempre, persone cui è legato dai tempi della scuola. Insomma quel mondo che ha ispirato Radiofreccia (non a caso citato più volte) e che Luciano protegge con la sua riservatezza.
Ai fan non sfuggiranno le immagini del Liga ai suoi esordi che, tra l'altro, lo hanno visto suonare in una piccola tensostruttura che all'epoca fu montata a 30 metri da dove, vent'anni dopo, è stato allestito il mega palco di Campovolo. In quei trenta metri corre la storia di un rocker che il 16 luglio, insieme a 130 mila persone, ha festeggiato il suo debutto nel mondo del 3D.
Paolo Biamonte
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