L’impero dei lupi (2005)

Aggiornato il Novembre 25, 2010 da Il Guru dei Film

"L'impero dei lupi" si declina in svariate suggestioni e senso di smarrimento, lo stesso riscontrabile nel personaggio di Anne Heymes colpita da un'inquietante perdita di memoria e terribili allucinazioni, la confusa ragazza interpretata da Arly Jover ("Blade") ricorda le fattezze dell'eroina di "Ghost in the Shell" (1995), non a caso visto che anche nell'anime è centrale il tema del controllo della mente. La Jover interpreta il personaggio-chiave del film con emotività e convinzione, difficile dimenticarla sotto la pioggia a Notre Dame con le note di un'evocativa "Kill everything" cantata da Skin. Il resto della colonna sonora è anche meglio, curata in gran parte da Olivia Bouyssou, modulata su affascinanti techno ritmi dal sapore medio orientale, la vicenda infatti si snoda nel quartiere turco di Parigi mentre la parte finale si svolge dove tutto è cominciato, in Turchia. Il taglio della pellicola è da noir con risvolti horror, non si risparmiano macabri ritrovamenti di cadaveri seviziati e discussioni intorno ai tavoli di obitori, "L'impero dei lupi" è anche un singolare buddy-movie grazie a una delle coppie di sbirri più disarmoniche mai viste: il giovane e ligio capitano Paul Nerteaux e l'impresentabile Schiffer, poliziotto fuori servizio ripescato per le sue conoscenze sul campo.

L'Impero dei Lupi - Jean Reno

Jocelyn Quivrin è il capitano Nerteaux, l'attore considerato come la migliore promessa del cinema francese muore a 30 anni in un incidente stradale nel novembre del 2009 , un tragico destino che ha cancellato in un attimo bellezza e talento come nel caso di Heath Ledger, "L'impero dei lupi" è l'occasione per vederlo in un ruolo da duro al fianco di Jean Reno. Quest'ultimo si permette di vestire i panni ambigui di Schiffer, un poliziotto in pensione con camicie hawaiane, capello ossigenato e baffi neri collegati alle basette, un personaggio sempre sul filo del rasoio che non esita a utilizzare metodi brutali (le dita tranciate a un tizio) per estorcere informazioni.
Non sempre chiaro da seguire il film scivola in una Parigi oscura di fogne e locali notturni popolati da punk, le scenografie sono curate ed eleganti e la tecnica di Nahon scompone gli spazi con inquadrature ricercate e zoom spettacolari, a rendere tutto più spiazzante la presenza incombente dei "Lupi grigi", l'organizzazione criminale turca, inserita nel tessuto cittadino per i traffici più loschi sino alla scoperta di un assassino vestito da ninja. La scena più spettacolare, nella quale avviene il ricorso maggiore agli effetti speciali, è uno scontro esplosivo al cimitero Peré la Chaise all'interno di un edificio funebre in cui viene fatta saltare, dopo una furibonda sparatoria, un'enorme scala a chiocciola di ferro, una location gotica straordinaria piena di nebbie e ombre in linea con il mood funereo della vicenda.

Accecato dal sole invece il finale ambientato prima a Instanbul e in seguito in Cappadocia nella tana dei "Lupi grigi", compaiono anche strani riferimenti a idoli pagani e una resa dei conti che regola i torti del passato, in un crescendo di morti ammazzati e impiego di forze speciali che si fanno largo a colpi di bazooka. Splendida l'ultima sparatoria interrotta all'improvviso dai titoli di coda, una conclusione secca da vero b-movie di lusso quale è "L'impero dei lupi". Tra le curiosità: poco sfruttata, un vero peccato, compare anche l'italiana Laura Morante nel ruolo di una dottoressa giunta in aiuto della protagonista. Uno dei titoli più sottovalutati del decennio scorso.

Titolo Originale: "L'empire des loups"
Paese: Francia
Rating: 7/10