Lo Squartatore di New York (1982)

Aggiornato il Giugno 21, 2012 da Il Guru dei Film

Lo Squartatore di New York (1982)Uno dei film più feroci di Lucio Fulci.

A New York imperversa un maniaco che squarta giovani donne con modalità brutali, il tenente Williams ha solo pochi indizi: il killer è monco di alcune dita di una mano. Nell’indagine il poliziotto si fa aiutare da un professore universitario, intanto il maniaco ci prende gusto e lo sfida con telefonate inquietanti, mentre il numero delle vittime aumenta.

In quel periodo Fulci è una furia inarrestabile e dispensa opere di inaudita violenza, il regista è reduce da una serie di pellicole horror che hanno fatto la storia (da “Zombi 2” a “Quella Villa Accanto al Cimitero”), “Lo Squartatore di New York” prosegue il discorso ma sterza in altre direzioni e riporta l’orrore in territori più realistici e, forse anche per questo, più disturbanti e disgustosi. A molti appare eccessiva la violenza riservata alle donne nella pellicola, il Maestro si guadagna la fama di misogino, una galleria di massacri e sevizie prolungate che non lasciano speranza, un film durissimo e pieno di sangue che trasmette un senso di sporcizia e smarrimento generale che le recenti pellicole di genere non possono lontanamente vantare. Il cinema di Fulci è traumatico e viscerale e “Lo Squartatore di New York” riflette l’attitudine terroristica dell’autore, si immerge nel sordido della grande mela e ne riprende gli scenari meno affascinanti, in particolare i quartieri a luci rosse, quelli che il maniaco predilige frequentare.

Lo Squartatore di New York (1982)

Il sesso perverso e mercificato è il filo conduttore della pellicola, tutti i protagonisti vivono storie complicate che hanno a che fare con la sfera sessuale, basta dire che anche il tenente che segue l’indagine si intrattiene con prostitute, si ricorda in maggiore misura il personaggio della ninfomane interpretato da Alexandra Delli Colli che viene sorpresa in locali equivoci e inseguita dal maniaco la cui identità non viene svelata sino al finale risolutore. Il film ruota intorno agli omicidi di giovani donne che Fulci costruisce con grande cura e preparazione tecnica, nonostante i pochi mezzi a disposizione, ogni uccisione risulta a suo modo spettacolare e scioccante, si inizia con quello di una bella ragazza (Cinzia De Ponti, Miss Italy 1979) raggiunta nella stiva di un traghetto, in questi primi frangenti emerge la voce inquietante del killer che parla come il paperino dei cartoni animati, a ben vedere si tratta di un (auto)citazione che rimanda a “Non si sevizia un paperino”.

Fulci in seguito costruisce altri momenti di orrore puro ma non disdegna passaggi ironici, possono rientrare nella categoria il beffardo prologo del ritrovamento della mano di una vittima o la figura ambigua del professore interpretato da Paolo Malco e tutte le scene delle autopsie, nella scena dell’inseguimento ambientato nella metropolitana si intuisce un esplicito omaggio a “Un Lupo Mannaro Americano a Londra”. Il film presenta vari personaggi tra i quali si nasconde l’assassino e indirizza l’attenzione sull’uomo senza dita interpretato da Howard Ross che è davvero in parte e protagonista di notevoli sequenze, la scena di sesso sul letto con la bionda Delli Colli ammanettata, il suo sguardo lascivo rimane bene impresso per lungo tempo. Nel cast anche un giovane Andrea Occhipinti che deve proteggere la fidanzata, la bella Almanta Suska, dagli attacchi del maniaco ricercato da uno svogliato poliziotto con il volto di Jack Hedley (Solo per i tuoi occhi).

Artigianali, irreali ma gli effetti speciali truculenti curati da Germano Natali (Profondo Rosso, Suspiria) fanno ancora impressione, in linea nel ricreare i raccapriccianti omicidi dei film di Fulci il quale non indietreggia nel mostrare il taglio prolungato dell’orbita di un occhio per mezzo di una lametta. “Lo Squartatore di New York” circola sforbiciato nei passaggi televisivi, come per tutti i lavori estremi di Fulci si consiglia la visione della versione uncut della pellicola, un’esperienza di sangue e violenza immersa in una cupa atmosfera metropolitana. Dopo questo film, forse l’ultimo di un certo peso specifico, per Fulci inizia un lento e inesorabile declino che lo conduce sino all’oblio immeritato degli anni 90. Per i fulciani doc un’opera imprescindibile, il regista compare come suo costume in una piccola parte.

Paese: Italia
Rating: 8/10