Aggiornato il Gennaio 19, 2007 da Il Guru dei Film
Secondo capitolo del film rivelazione dell’anno scorso, Veronesi ripropone la formula a episodi con Carlo Verdone, Sergio Rubini, Antonio Albanese, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio, Barbara Bobulova, Fabio Volo e Claudio Bisio.
Dopo il successo dell’anno scorso, era perfino giusto che Giovanni Veronesi portasse nelle sale un secondo capitolo di Manuale d’amore,
che, naturalmente, ripropone la stessa formula del primo: quattro
epìsodi, legati da un comune filo narrativo che illustrano le diverse
facce del sentimento piu’ scandagliato della storia della narrativa
interpretati da un cast che mescola attori di grande popolarita’, belle
donne, giovani emersi ed emergenti.
Veronesi, che pare abbia in animo di far arrivare il suo Manuale al quinto capitolo, ha trovato una via intermedia alla commedia italiana tra il film di Natale alla De Sica e
i grandi alla Monicelli. Del primo mancano la tendenza alla macchietta
e alla gag facilona, del secondo la profondita’ corrosiva. Suo tratti
peculiari sono piuttosto una certa leggerezza, un rispetto assoluto del
politically correct e l’attenzione ai gusti del grande pubblico.
Nonostante non sia certamente il momento piu’ alto del film, l’episodio piu’ pubblicizzato e’ quello d’apertura, Eros con Monica Bellucci
fisioterapista in preda a raptus erotico mentre massaggia un ragazzo
dallo sguardo incendiario semiparalizzato su una sedia a rotelle a
causa di un incidente interpretato da Riccardo Scamarcio. Abbiamo avuto cosi’ il privilegio di scoprire che la Bellucci non aveva mai avuto la ventura di girare un amplesso strutturato cosi’.
Il secondo episodio e’ dedicato al tema della fecondazione assistita e ha per protagonista una giovane coppia formata da Barbara Bobulova e Fabio Volo costretta ad andare in Spagna per poter finalmente avere un figlio.
Anche per i due gay che si vogliono sposare interpretati da Antonio Albanese e Sergio Rubini la Spagna di Zapatero e’ la terra promessa.
Chiude il capitolo piu’ divertente con Carlo Verdone che, travolto dalla passione per una ragazza, Elsa Pataky, e’ sul punto di mollare la famiglia.
Il compito di legare i quattro episodi e’ affidato a Claudio Bisio, nei
panni di un dj radiofonico che dialoga con gli ascoltatori. Un
espediente che consente non soltanto di dare al film un filo comune ma
anche di far ascoltare ‘in diretta’ la voce del grande pubblico cui e’
rivolto.
Paolo Biamonte
che, naturalmente, ripropone la stessa formula del primo: quattro
epìsodi, legati da un comune filo narrativo che illustrano le diverse
facce del sentimento piu’ scandagliato della storia della narrativa
interpretati da un cast che mescola attori di grande popolarita’, belle
donne, giovani emersi ed emergenti.
Veronesi, che pare abbia in animo di far arrivare il suo Manuale al quinto capitolo, ha trovato una via intermedia alla commedia italiana tra il film di Natale alla De Sica e
i grandi alla Monicelli. Del primo mancano la tendenza alla macchietta
e alla gag facilona, del secondo la profondita’ corrosiva. Suo tratti
peculiari sono piuttosto una certa leggerezza, un rispetto assoluto del
politically correct e l’attenzione ai gusti del grande pubblico.
Nonostante non sia certamente il momento piu’ alto del film, l’episodio piu’ pubblicizzato e’ quello d’apertura, Eros con Monica Bellucci
fisioterapista in preda a raptus erotico mentre massaggia un ragazzo
dallo sguardo incendiario semiparalizzato su una sedia a rotelle a
causa di un incidente interpretato da Riccardo Scamarcio. Abbiamo avuto cosi’ il privilegio di scoprire che la Bellucci non aveva mai avuto la ventura di girare un amplesso strutturato cosi’.
Il secondo episodio e’ dedicato al tema della fecondazione assistita e ha per protagonista una giovane coppia formata da Barbara Bobulova e Fabio Volo costretta ad andare in Spagna per poter finalmente avere un figlio.
Anche per i due gay che si vogliono sposare interpretati da Antonio Albanese e Sergio Rubini la Spagna di Zapatero e’ la terra promessa.
Chiude il capitolo piu’ divertente con Carlo Verdone che, travolto dalla passione per una ragazza, Elsa Pataky, e’ sul punto di mollare la famiglia.
Il compito di legare i quattro episodi e’ affidato a Claudio Bisio, nei
panni di un dj radiofonico che dialoga con gli ascoltatori. Un
espediente che consente non soltanto di dare al film un filo comune ma
anche di far ascoltare ‘in diretta’ la voce del grande pubblico cui e’
rivolto.
Paolo Biamonte