Aggiornato il Giugno 22, 2012 da Il Guru dei Film
Esce nella sale il 26 giugno questo documentario diretto da Kevin MacDonald che ricostruisce la figura del profeta del reggae attraverso materiale inedito e interviste ad amici e familiari.
E’ stata una stagione felice per i documentari musicali. Dopo quello di Martin Scorsese su George Harrison, quello di Cameron Crowe sui Pearl Jam e quello di Davis Guggenheim sul making di Achtung Baby degli U2, arriva questo Marley del premio Oscar Kevin MacDonald, previsto nella sale solo martedì 26.
Bob Marley è morto poco più di 31 anni fa (l’11 maggio 1981 a Miami) ucciso da un melanoma. Aveva solo 36 anni e anche se la sua carriera era iniziata in Giamaica negli anni ’60, la sua predicazione musicale ha cominciato a diffondersi su scala mondiale a partire più o meno nel 1973. Quando il 27 giugno 1980 suonò a San Siro di fronte a 100 mila persona, regalando una delle serate più importanti della storia della musica e del costume in Italia, era una sorta di semidio.
Marley è stato la prima super star terzomondista della musica, l’uomo che, con la complicità fondamentale dell’industria inglese, ha trasformato il reggae in un linguaggio universale, diffondendo per il mondo il credo Rastafari e un messaggio di pace, fratellanza e di riscatto sociale per il Terzo Mondo.
Questo è il primo documentario sul profeta del reggae realizzato con l’autorizzazione della famiglia: ne ricostruisce la vicenda utilizzando molto materiale inedito e interviste ai suoi vecchi amici Bunny Wailer, Lee Scratch Perry, Jimmy Cliff, Lee Jaffe, Chris Blackwell (il leggendario discografico fondatore della Island), i figli Ziggy e Cedella, la ex moglie Rita, l’ultima compagna Cindy Breakspeare. C’è perfino un incontro molto toccante con l’infermiera che lo curò quando la malattia lo costrinse a un drammatico ricovero in una clinica in Germania. Il rigore del racconto, l’importanza documentale delle immagini e l’efficacia delle testimonianze sono gli strumenti usati per questo affascinante ritratto di un profeta della musica.
Paolo Biamonte
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