Aggiornato il Novembre 18, 2008 da Il Guru dei Film
Il volto psichedelico e sperimentale del western all’italiana, ignorato all’epoca della sua uscita é divenuto nei decenni un culto sotterraneo.
Bart (Corrado Pani) è uno spietato pistolero sfuggito per un soffio alla pena capitale, insieme ad alcuni complici assalta una diligenza ma cade colpito da una pallottola. Il resto della banda formato dal pazzoide Ted, il rude Phil e la bella Mary giunge con la refurtiva in un villaggio-fantasma che sembra però abitato da inquietanti presenze. Nel paese abbandonato intanto convergono anche il misterioso Ray (Lou Castel) e una donna scampata da un tragico viaggio.
Tra le centinaia di western all’italiana "Matalo!" è riuscito ad emergere, anche se tardivamente, come una delle più originali e innovative pellicole all’interno del filone, reso celebre negli anni 60 grazie alle opere di [[Sergio Corbucci]] ("Django"), [[Sergio Sollima]] ("La resa dei conti") e, soprattutto, [[Sergio Leone]] ("Per un pugno di dollari", "C’era una volta il west").
Troppo audace e con un approccio di rottura nei confronti del genere ormai morente, i famigerati spaghetti-western, il film di Canevari viene snobbato nel 1970 ma visto a distanza di decenni conserva un genuino spirito d’avanguardia che può essere preso ancora come modello, un vero e proprio saggio di padronanza delle inquadrature e movimenti di macchina, uniti ad un montaggio (curato dallo stesso regista) ispirato e creativo.
Il prologo ambientato nella via centrale di un villaggio, adibita per l’esecuzione del bandito Bart, è qualcosa di folgorante, mai visto prima, un susseguirsi di inquadrature alternate in contro-campi lunghi e medi, alcuni sfocati da carrellate inusuali: Canevari adotta solo l’immagine pura per descrivere gli accadimenti senza dialogo alcuno, un ulteriore colpo di genio é l’ irruzione della fantastica colonna sonora, altro corpo "estraneo" all’interno del filone, a base di chitarre rock e suoni proto-elettronici (!!) curata da Mario Migliardi.
Il milanese Cesare Canevari ("Io, Emmanuelle") si avvale di ben quattro operatori di camera, ma la pellicola é curata con dovizia tecnica anche per quanto riguarda la nitida fotografia di [[Julio Ortas]] ("La cripta e l’incubo") e di fondamentale importanza rivestono anche i set di scena che il regista riesce a valorizzare al massimo, rendendo il villaggio abbandonato una vera e propria entità incombente.
Una buona parte della riuscita di "Matalo!" spetta comunque agli azzeccati interpreti, in particolare si rimpiange il fatto che Corrado Pani ("Rocco e i suoi fratelli") non sia stato sfruttato come eroe-western, dato il bel volto e la beffarda ironia (fantastico il verso prodotto con le labbra), mentre Lou Castel ("I pugni in tasca", "Requienscant") impersona una delle figure più originali dell’intero genere con il ruolo di Ray, un solitario armato di boomerang (indimenticabile la sequenza del duello pistola contro boomerang). Molto bravi anche i comprimari: Antonio Salines (Ted), Luis Davila (Phil), la bella Claudia Gravy (Mary).
"Matalo!" è atipico e originale, disseminato di sparatorie "astratte" che caratterizzano anche il bellissimo finale con i cadaveri ripresi in successione da un sinuoso piano-sequenza, un film pregno di silenzi e atmosfere degne di un horror (le sequenze notturne della ghost-town), in cui non mancano la violenza grafica e una rappresentazione visiva "in acido" fuori dal comune.
Da inserire tra i dieci migliori spaghetti-western di sempre. Disponibile in DVD.
Titolo: Matalo!
Paese: Italia
Rating: 9/10